I N T E R V I S T A
Articolo di Angela Todaro
Maria Devigili, trentina di nascita, per molto tempo bolognese di adozione, a cinque anni già suonava pezzi suoi su una pianola e a nove circa ha iniziato a comporre canzoni con la chitarra classica, imparando a suonarla da sola. La musica è quindi una passione che l’accompagna da sempre e l’ha portata, negli anni, ad esibirsi in lungo e in largo sia in Italia che all’estero. Laureata in filosofia, idealista, convinta che un artista abbia un ruolo sociale importante, propone un genere essenzialmente pop rock che si caratterizza per una vibrante, contagiosa energia sonora. Dopo il suo ultimo lavoro Io, tu e le cose, la cantautrice torna con uno splendido video girato negli USA tra febbraio e marzo, durante il periodo in cui era rimasta bloccata a Las Vegas. Superstiti, questo è il titolo del brano, a proposito del quale abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Maria, facendoci anche anticipare qualcosa dei suoi progetti futuri…
Perché tra i tuoi tanti brani hai scelto proprio superstiti?
Superstiti è un singolo tratto dal mio terzo disco Tempus Fugit (Riff, Cardio, 2018). Fin dall’inizio ho associato questo pezzo al deserto e a colonne sonore da film western. La traccia è abbastanza minimale, come molte altre mie precedenti, ma in questo caso l’arrangiamento di Giuvazza ha impreziosito il suo vestito rendendo più definito il colore. Credo che Superstiti potrebbe benissimo essere una canzone composta in questi ultimi mesi, visto il tema “apocalittico”.
Cosa puoi raccontarci in merito alla realizzazione del video?
Ho fatto le riprese a La Vegas in Nevada dove ho passato una sorta di lockdown nel lockdown (sono rimasta bloccata fuori dall’Italia da marzo fino a giugno). Las Vegas, in questo senso, è un set ideale, anche solo per il fatto che fino a pochi anni fa, nel deserto a poche miglia dalla città venivano compiuti test nucleari.
Proprio il deserto è uno dei protagonisti del videoclip, dal suggestivo “deserto rosso” della Valle del fuoco a diversi scorci del deserto Mojave che circonda Las Vegas con il suo caldo e polveroso abbraccio. Inoltre, Las Vegas è una città dai mille contrasti e che ben rappresenta il paradosso dell’esistenza umana. Da una parte “Sin city”, città del peccato e della cosiddetta perdizione, tra vizi e gioco d’azzardo. Ma, dall’altra parte, città sorta in mezzo al deserto, meta di eremiti, sparute riserve indiane e comunità religiose. L’ombra ascetico-religiosa infatti si riflette nelle stesse origini della città, che nella seconda metà dell’Ottocento, fu roccaforte dei mormoni determinati a convertire i nativi indiani Paiute che lì vivevano da centinaia di anni.
Andando un po’ più avanti nel tempo, nei primi anni del Novecento, Las Vegas è diventata la città progressista per antonomasia grazie alla possibilità offerta del divorzio veloce, mentre nella maggior parte degli altri stati americani lo stesso non solo non lo era, ma non era neppure permesso, se non in caso di adulterio comprovato.
Nel video ho voluto evidenziare questi contrasti: da una parte il pieno rappresentato da Las Vegas in quanto tale, il downtown, i casinò, le macchine, i tabelloni, dall’altra il vuoto del deserto, il silenzio, la bellezza semplice e rara della natura lasciata a se stessa, il senso selvaggio di libertà che si respira nei grandi spazi.
Com’è stato collaborare con Giuvazza?
In realtà ho conosciuto Giuvazza anni fa durante un concorso che permetteva al vincitore di aprire il concerto del Primo Maggio a Bologna. Quell’anno mi sono presentata (il direttore artistico era Eugenio Finardi) e ho vinto con una cover degli Skiantos. Giuvazza ha avuto modo di ascoltarmi ed è rimasto molto colpito. Non è la prima volta che ho il piacere di collaborare con lui, ed è sempre molto piacevole perché oltre la stima c’è una comprensione nelle intenzioni musicali, capisce il mio gusto.
Che Programmi hai per il futuro a venire?
In realtà, tra fine anno e inizio del prossimo, dovrebbe uscire un Ep in inglese, si tratta di un progetto tutto diverso e che vedrà altre collaborazioni. Come Maria Devigili al momento non è prevista la pubblicazione di alcun Ep ma probabilmente una serie di singoli. A dire il vero la mia intenzione è quella di tornare in America e ricominciare a studiare.
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