R E C E N S I O N E


Articolo di Manuel Gala

Sveglia vecchio pianeta Terra!

Ci si deve svegliare da questa situazione di torpore generale e di passività totale dovute a chiusure drastiche e libertà in catene. E quale modo migliore se non cercare nella musica il modo di evadere dal carcere di questa vita attuale? È proprio quello che hanno pensato gli Holding Absence, gruppo gallese di belle speranze, scrivendo i testi del loro nuovo album in uscita il 16 Aprile, dal titolo The Greatest Mistake Of My Life.

“Questo album racconta storie di persone che si sono rese conto dei loro errori e vogliono poter cambiare il corso degli eventi…poter tornare indietro. Queste canzoni celebrano la vita che si trova faccia a faccia con la morte, il dolore che si prova ad amare e le scelte che facciamo su come vivere la nostra esistenza. La paura dell’amore, il ritrovato rispetto per la vita ed il nascondere la depressione, sono tutti argomenti che fanno parte dell’album. È un connubio di emozioni ed era quello che volevamo trasmettere al pubblico…la bellezza di emozionarsi ancora!”

Parole importanti del leader e vocalist Lucas Woodland, a testimoniare la dedizione con cui i membri della band hanno lavorato duramente per la riuscita di questi pezzi. Non semplici melodie orecchiabili, ma emozioni che devono arrivare dritte al cuore: questo è il vero obiettivo del gruppo. Ci saranno riusciti? Non ci resta che scoprirlo.

Una melodia mistica fra voci eteree e un flebile suono di piano, danno vita all’intro Awake, per sfociare poi nel brano d’apertura vero e proprio dal titolo Celebration song, un vero e proprio canto di rinascita globale, dove Lucas sfoggia tutte le sue doti canore al grido di “I’m Alive”. Il pezzo è decisamente importante e coinvolgente, dritto al cuore come direbbero gli Holding, da ascoltare trattenendo il respiro. Si ritrovano tante influenze fra metalcore (Bring me the Horizon versione soft), qualcosa sicuramente degli Young Guns a cui hanno fatto da spalla nel precedente tour, e tracce qua e là di You Me at Six e 3 Doors Down.

Si viaggia veloce fra le note, talmente veloce che in un batter di ciglia ci si ritrova sbalzati nel mood versione Paramore di Curse me with your Kiss, dove ritroviamo veramente profonde le radici punk anni 2000 da cui hanno preso spunto i ragazzi gallesi. Un pezzo che avrebbe potuto cantare tranquillamente Hayley Williams in versione femminile, e avrebbe comunque spaccato eccome!

Abbiamo parlato di connubio di emozioni, di vita che incontra la morte, e non poteva esserci titolo migliore di Afterlife per racchiuderle in sè. “I know I’m out of sight, but am I out of mind?/And when I close my eyes, I dream I’ll see you in the Afterlife”. La vita che continua e l’amore che non finisce mai, nemmeno chiudendo gli occhi. Il pezzo segue la corrente metalcore moderna come I Prevail e The Architects, ma decisamente svoltando sulla parte melodica e meno cattiva del genere.

Non può mai mancare la ballata made Linkin Park ultima versione (per intenderci quelli di One More Light) ed eccola servita nel brano In Circles, che spezza per un attimo il ritmo forsennato fin qui tenuto dai pezzi tirati del gruppo.

Ed ecco il tuffo nel passato con Beyond Belief, un passato glorioso come quello dei Cure da cui trae ispirazione questo pezzo decisamente molto orecchiabile. Basta chiudere gli occhi ed immaginare Robert Smith cimentarsi sulle note del brano in questione per provare quella sensazione di classico che non muore mai.

Il singolo che ha anticipato l’album è Nomoreroses, una traccia decisamente più pesante e progressiva rispetto agli standard del gruppo e rappresenta perfettamente il sound del nuovo album. Un brano dal testo impegnativo, una relazione difficile tra uomo e Dio, e la difficoltà nel credere in esso.

Chiude l’album la cover del brano di Gracie Fields, da cui è tratto il titolo omonimo di questo splendido lavoro degli Holding Absence, come una sveglia sul comodino pronta a farci alzare e scattare dal nostro stato di quiete indotta. Sensazioni rock a non finire per rendersi conto ancora una volta che emozionarsi è decisamente il fattore umano più bello che ci sia.

TRACKLIST
1. Awake
2. Celebration Song
3. Curse Me with Your Kiss
4. Afterlife
5. Drugs and Love
6. In Circles
7. Nomoreroses
8. Beyond Belief
9. Die Alone (In Your Lover’s Arms)
10. Phantoms
11. Mourning Song
12. The Greatest Mistake of My Life