R E C E N S I O N E
Recensione di Simone Catena
Il progetto Flares on Film torna alla luce con questo terzo disco in studio, il primo sotto una nuova etichetta, la Lift Records che, con cura e attenzione, avvolge tutte le sonorità elettroniche e d’avanguardia del panorama underground. La band nasce nel 2015 a Bari, con le idee ben chiare, cercando di trasmettere con i propri brani, un percorso sospeso e ricco di vibrazioni. In questo nuovo lavoro About War, Love and Electricity, si mette in risalto una tecnica sopraffina e un gusto personale da brividi. Le sonorità prendono vita sopra paesaggi astratti, con tematiche interessanti che vanno dal periodo anni 90 fino alla chill-out, su uno stile moderno e psichedelico. L’album con il suo insieme di suoni digitali, synth delicati e strutture sensibili, vuole raccontare una routine di tutti i giorni e il continuo conflitto tra il bene e il male. Per poi lasciarsi andare, senza mai arrendersi. Un viaggio intenso e introspettivo, che tocca nel profondo del nostro cuore.

Con il primo singolo The Longest Distance, l’atmosfera sognante si lascia trasportare da una dolcezza unica nei lati nascosti della nostra mente. L’incontro tra due figure differenti si incastra su un tempo perduto e prezioso. Il brano si presenta leggero, con una ritmica oscura, dove una voce femminile si incastra a una linea vocale più calda, cercando conforto e sicurezza. Infine il synth apre un vortice sonoro che completa la composizione a dovere. Di quest’opera troviamo, anche un videoclip suggestivo, diretto da Luciano Parravicini, girato tra Bari e Tokyo.
Il disco però si apre sul pad ovattato di Mermerizo, con un coro angelico di voci e la drum machine, che segue il suo giro sostenuto, giocando alla perfezione con l’elettronica. La traccia si chiude con il giro di basso ipnotico, lasciando una forte sensazione. Segue il feedback misterioso di 19, una composizione che al rilento si culla su un tappeto mistico, collegando la seguente About You. Qui la ritmica magnetica, abbraccia un groove sensazionale, insieme a una linea vocale stupenda. Il loop temporale appare un po ripetitivo, ma mantiene una qualità importante. Infine il tocco di classe del contrabbasso, lascia una vibrazione eccellente al brano.

Call if You Need Me ci porta all’orecchio sonorità stile Portishead, con una voce amplificata che ci trascina nel suo mondo infinito, per una melodia struggente. Uno dei brani migliori di questo lavoro, dove, in fase di registrazione, notiamo tutta la qualità del gruppo. Invece una sinfonia dolce e sussurrata si sveglia sulle note di The Eyes. Una traccia incredibile, che ci sfiora la pelle in un luogo magico.
Verso la fine Stay, ha un cambio di rotta, verso qualcosa di più graffiante. Qui le sonorità seguono un tempo danzante e le chitarre melodiche, si agitano sulla batteria new wave. Il disco si chiude sotto un messaggio decifrato, di An Old Photograph. Il synth carismatico colora l’atmosfera su un muro di suoni ricercati e un timbro sperimentale, di grande impatto.
I Flares on Film, confermano alla grande il loro obiettivo, con un disco sottile e personale, sospeso in una realtà attuale.
Tracklist:
01. Mermerizo
02. 19
03. About You
04. Call if You Need Me
05. The Longest Distance
06. The Eyes
07. Stay
08. An Old Photograph
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