R E C E N S I O N E


Recensione di Simone Catena

Il collettivo di musicisti geniali di Austin Letting Up Despite Great Faults torna sulle scene con un disco fresco e delicato dal titolo IV, che mette in mostra un percorso raffinato e segna la loro crescita interiore e personale. I testi introspettivi del cantante e chitarrista Mike Lee esplorano un sentimento insicuro, sulle varie relazioni della vita di tutti i giorni. Sul sound invece la band mantiene i piedi ben saldi sul genere shoegaze sperimentale, a tratti indie pop classico. Il risultato prende vita sotto paesaggi tristi e orchestrali, per un disco intenso e prezioso. L’album infine viene prodotto per l’etichetta inglese Heist or Hit Records, che nel suo bagaglio culturale, lascia spazio a generi di nicchia, sulla scena indipendente musicale.

Il singolo She Spins anticipa l’uscita di questo lavoro, con un’aura originale e sensibile. Il brano narra di una gelosia malinconica, che sorprende in modo importante i nostri sentimenti. Sulla struttura il groove portante della batteria, avvolge la chitarra notevole nel suo habitat fiabesco e su una linea vocale orecchiabile. Kisses invece è l’intro sensazionale che apre questo paradiso immaginario e struggente, una suite strumentale che trasmette un segnale forte e danzante, con il primo ascolto. Segue la narrazione cosmica di Corners Pressed, dove si torna indietro nel passato roccioso del gruppo, qui le sonorità sono dream pop e la voce di Mike si immerge in un gioco di colori intensi, che viaggiano insieme a melodie dolci, quasi new wave. Una traccia sognante e tagliente.

Softly Bravely è una composizione frizzante, che segue un tempo preciso e incastra la sua musicalità dentro giornate spensierate. Il ritornello contagioso poi crea un ampia vibrazione sul delay ripetitivo delle chitarre, trasmettendo una forte emozione sulla pelle. Sul tappeto spaziale di Gorgeous, si liberano tutte le idee visive della band, in questo caso si inserisce la voce stupenda di Annah Fisette, che oltre a deliziare i palati più sopraffini, con il suo talento versatile, si cimenta anche con la sua tonalità vocale eccellente. Uno dei brani più riusciti del disco.

Con New Ground il cammino si accende, su uno stile particolare, per narrare un racconto di fantasia  e fratellanza, anche questa volta le parole incantevoli di Annah, danno quel tocco in più alla traccia, collegando la seguente Gemini. Il vortice di rumori bianchi si innalza nel cielo, come un arcobaleno di farfalle e si sposa alla perfezione con la distorsione mistica. L’album si avvicina alla fine, con i suoni corposi di Tumble e una batteria martellante, che avvicina all’ascolto di un brano dei famosi Slowdive. Sotto poi con la sperimentazione immensa di Curl, un passaggio quasi dance che collega la traccia di chiusura Self-Portrait. Un’opera deliziosa che ci tocca nel profondo, con la sua innocenza infinita.

I Letting Up, risvegliano le atmosfere perdute in un angolo del nostro cuore, con un album che apre gli occhi su un mondo diverso, alla ricerca di speranza e gratitudine.

Tracklist:
01. Kisses
02. Corners Pressed
03. Softly Bravely
04. Gorgeous
05. New Ground
06. Gemini
07. She Spins
08. Tumble
09. Curl
10. Self-Portrait