R E C E N S I O N E
Recensione di Andrea Notarangelo
Pochi dischi sono capaci di conquistarti al primo ascolto. A volte è una questione di sensazioni, a volte solo di poche note, un accordo, un sussulto o una semplice parola pronunciata con un accento strano, esotico. Questi frammenti sono in grado di risuonare in noi come un campanello d’allarme, un warning, che ci esorta a prestare più attenzione del previsto. Ed è così, che qualche sfumatura mi ha convinto subito in merito a questo The Fantasy Life Of Poetry & Crime. Come una farfalla che vola da un fiore all’altro, la voce di Pete Doherty si appoggia elegantemente sulle musiche di Frédéric Lo. Una magia impalpabile che tinge di bianco e nero parti strumentali decise e minimali, per dare al disco quel giusto sapore di vissuto che rende le storie più interessanti. A proposito di fiabe, questa nello specifico racconta di un Pete ormai sposato e felice esiliato in Normandia, che durante un incontro con Lo, si innamora a prima vista di queste tracce eleganti ed esorta il collega ad offrirgli la possibilità di scriverci dei testi. Il musicista francese accetta.

Il risultato è un lavoro fuori dal tempo, ispirato ed elegante, che chiede all’ascoltatore la giusta attenzione per stupirlo. La traccia d’apertura, The Fantasy Life Of Poetry & Crime, ci riporta un Doherty in forma smagliante e del tutto a suo agio nell’inedito ruolo di chansonnier. Vale la pena di soffermarsi sul testo per rendere l’idea di come questo aspetto sia stato curato nel dettaglio: “Bells, they chime, Bells, they chime in time to a vicious low whine of a chainsaw’s grind / In the summertime there is a coppery taste. A gun in your face / High plains drift, sly shapes shift across the Maritime. In the estuary rhere’s a clue to find In the fantasy life of poetry and crime – Le campane, suonano. Suonano a tempo attraverso un basso e feroce gemito della macinatura di una motosega / D’estate c’è un sapore ramato. Una pistola in faccia. / Le alte pianure vanno alla deriva, le forme scaltre si spostano attraverso il Marittimo. Nell’estuario c’è un indizio da trovare. Nella vita fantastica della poesia e del crimine.” È evidente come Pete vuole riprendersi il ruolo dell’uomo gentile che ti porge una mela, nella quale è nascosta una lametta. “Perché la vita è una sinfonia dolce amara”, per dirla come i Verve e il loro classico. The Epidemiologist, è attuale nel titolo e parla di speranza, come quelle navi affondate che possono contenere tesori o quei desideri sprecati che possono ancora essere esauditi. Interessante l’incipit “I piani migliori spesso vanno a farsi fottere”. Grazie all’ampio spettro musicale creato da Frédéric Lo, fin troppo poco citato rispetto al suo compagno d’avventura, il disco risulta essere vario, evitando che si assesti su un tono monocorde che alla lunga rischia di far perdere interesse sul disco. Esempio lampante è l’incedere lunatico di Rock & Roll Alchemy. Interessante l’inizio in sordina di Yes I Wear A Mask, la quale sfocia infine in una parte orchestrale che ricorda le atmosfere di alcune ballad di Nick Drake. Per chi scrive, questa è forse la traccia più inglese del lotto. Chi pensa però a un punto di rottura col passato rischia di prendere una cantonata. Se è vero che Pete Doherty ha perso l’istinto istrionico che lo portava ad atteggiamenti eccentrici ed esuberanti con eccessi ora ripudiati, ciò che non ha mai fatto mancare è il suo talento. Dalle urgenze creative coi Libertines, passando per i deliri Babyshambles e le opere da solista, è sempre stato evidente il potenziale dell’artista, che forse, per essere dischiuso necessitava di una collaborazione valida e dell’immersione in una vita reale.
The Fantasy Life Of Poetry & Crime suona facile anche se non è semplice, come quegli amori veri e spontanei che non hanno ricetta eppur seguono dettami provenienti dal cuore.
Tracklist:
01. The Fantasy Life Of Poetry & Crime
02. The Epidemiologist
03. The Ballad Of
04. You Can’t Keep It From Me Forever
05. Yes I Wear A Mask
06. Rock & Roll Alchemy
07. The Monster
08. Invictus
09. The Glassblower
10. Keeping Me On File
11. Abe Wassenstein
12. Far From The Madding Crowd
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