R E C E N S I O N E


Recensione di Aldo Del Noce

Suggestiva, comunque non scontata, l’idea del cimento in un contesto improvvisativo del violoncello (che non ne è affatto attore impensabile) con tre cordofoni dalle distinte vicissitudini in quest’ambito. Fuor di discussione le attitudini della chitarra, così come per l’arabico oud (del cui idioma l’espressione istantanea è parte integrante) ma certamente inattesa riesce l’impiego della tiorba, decadente quanto attrattiva evoluzione del liuto; ma anche i classicisti si facciano una ragione, ché non soltanto alla scrittura erano affidate le espressioni di liutisti e tiorbisti nel relativo periodo, a cavallo tra Sei e Settecento, in testa gli autori del barocco made in France.

Il patrimonio dell’improvvisazione nel bacino medio-orientale, barocchista e/o post-accademico non è del tutto spazzato via nelle concezioni del duo costituito dalla violoncellista svedese My Hellgren, di cui spiccano la partecipazioni all’ensemble ‘contemporary’ Mimitabu e al trio MonoMono, e dal performer, elettivamente liutista, Peter Söderberg che, oltre all’ortodosso repertorio rinascimentale e pre-classico, ha applicato il proprio strumento alle visioni di maestri della nuova musica tra cui Stockhausen e Cage.

Se il titolo Plucked and Bowed sembra fare molto semplicemente riferimento alle meccaniche elementari degli strumenti in causa (“pizzicato e ad arco” in massima sintesi), un ben abitato laboratorio acustico si articola lungo l’unico (ed omonimo) passaggio della registrazione, che non sacrifica pregi e preziosità timbriche delle coppie strumentali via via in successione, e in cui s’amministra il complessivo soundscape attingendo anche a componenti non canonici del corpo degli strumenti, imbastendo un programma relativamente idiosincrasico non sfuggente a pulsioni eversive.
Nel carattere della prima parte sembra piuttosto prevalente una dimensione stranita con tensioni immaginifiche, cui s’avvicenda una più spiccata collisione ‘noise’ delle due voci, laddove asprezze o stridori sono espressi dall’arco, mentre dalle corde sortiscono grumi e frammenti in risonanza, certamente vivacizzando e conferendo invettiva all’aggrovigliato dialogo strumentale.

Se la ricerca di analogie con antecedenti strumentali potranno far rispettivamente pensare a figure quali Marie-France Uitti o Derek Bailey in testa, certamente fatte salve le diversità di statura, diremmo che la diade qui investita azzardi sentieri d’ambizione propria, ravvisando ‘at the end of the day’ un’interfaccia non manierata che, pur non rigettando la natura e le implicazioni individuali degli strumenti in campo, ne valorizza voci inusuali lungo una alterna successione creativa.

My Hellgren: violoncello
Peter Söderberg: chitarra, tiorba, oud


Bandcamp

Tracklist:
01. Plucked and Bowed