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NovaraJazz Weekender – Fall Edition @ Spazio Nòva, Novara – 12 e 13.11.22

A P P U N T I  D A  N O V A R A J A Z Z


Articolo di Mario Grella

Nj Weekender Fall Edition è la “due giorni” autunnale di NovaraJazz che si è tenuta sabato e domenica scorsi presso lo Spazio Nòva, ricavato all’interno della gigantesca ex Caserma Passalacqua nel cuore della città e abbandonata da anni al suo destino. Nòva, una volta si sarebbe chiamato “centro sociale” e del centro sociale ha tutte o quasi le caratteristiche: laboratori, biblioteca, spazi per incontri, dibattiti, proiezioni e concerti, piccolo punto ristoro. Manca forse solo la politica, almeno quella tradizionalmente intesa, poi c’è tutto (persino un posteggio a pagamento, questo magari non in stile col centro sociale anni Settanta-Ottanta). Ed è qui che Mr. Corrado Beldì, Mr. Riccardo Cigolotti ed anche Mr. Enrico Bettinello, stanno cercando di compiere il miracolo, ovvero quello di smuovere i giovani trascinandoli verso qualcosa che non sia solo lo spritz o i riti, un po’ ritriti della movida. E così eccoci qui, a quasi sessantacinque anni, in piedi (i concerti nei centri sociali et similia, si seguono rigorosamente in piedi e con una birra in mano, come mi ha rammentato più d’una persona dello staff), ad ascoltare un programma di gran qualità che comprende brevi concerti alternati a dj set di grande impatto per il pubblico più giovane che si alternano nelle due sale che permettono, grazie alla doppio allestimento, un veloce alternarsi dei musicisti e gruppi. Questo è il format di NJ Weekender Fall Edition (che lascia presumere anche una edizione primaverile o estiva…)

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Porcupine Tree @ Mediolanum Forum, Assago (MI) – 24 ottobre 2022

L I V E – R E P O R T


Articolo di Andrea Notarangelo

Un ottobre decisamente caldo accoglie i Porcupine Tree per il loro rientro nelle scene tredici anni dopo l’ultima uscita in studio. La band è in tour per la promozione del nuovo disco, quel Closure/Continuation, che è uscito a giugno, ha diviso i fan, e che in questa tappa meneghina verrà riproposto nella sua interezza in alternanza a pezzi storici del repertorio. Il Mediolanum Forum è tutto esaurito come nelle migliori occasioni e alla temperatura quasi estiva che fa da cornice a questo autunno anomalo, ulteriori tinte calde sono dipinte sugli sguardi di chi ha atteso, con impazienza da un anno, questo momento. La band sale sul palco con disinvoltura ed è proprio Steven Wilson, leader e ideatore del progetto in quel lontano ‘87, che prende parola per scusarsi con il pubblico per l’attesa infinita. I fan lo perdonano da subito, dal momento in cui parte l’attacco di Blackest Eyes, traccia di apertura di quell’album capolavoro che corrisponde al nome di “In Absentia” e che dal 2002 in avanti proietta i Porcupine Tree da ‘stupido sogno’ (per citare l’intro del concerto, Stupid Dream, oltre che titolo di un altro pregevole disco), a fenomeno rock di portata mondiale. Un palazzetto intero raccoglie l’invito a cantare in coro il famoso ritornello I got wiring loose inside my head / I got books that I never ever read / I got secrets in my garden shed / I got a scar where all my urges bled, ma la gente chiude gli occhi e prosegue all’unisono fino al termine del brano. La band si è ripresa il suo pubblico e dai cenni d’intesa con Richard Barbieri e Gavin Harrison (rispettivamente tastierista e batterista storici), si capisce che sarà una serata magica. Come anticipato, Wilson precisa che verranno suonati tutti i brani dell’ultimo disco e infatti, in successione, vengono proposti Harridan, Of the New Day e Rats Return che sono rispettivamente, primo, secondo e terzo brano di Closure/Continuation, nonché singoli promozionali. A giudicare dalla risposta del pubblico si può affermare con certezza che le canzoni sono state ben assimilate e sono già entrate a far parte dell’immaginario collettivo.

 

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Múm @ Hiroshima Mon Amour, Torino – 29.09.22

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Articolo e immagini sonore di Claudia Losini

Avevo quasi dimenticato quanto sia bella l’esperienza di sentire i Múm dal vivo. L’ultima volta, anzi, l’unica, fu nel 2009 a Spazio 211, quando presentarono Sing along to songs you don’t know.
Scoprii i Múm, il cui nome non si significa nulla, se non che la disposizione delle lettere ricorda due elefanti che si guardano intrecciando le proboscidi, con il loro primo album, preso perché già dal titolo mi aveva fatto capire che tipo di musica avrei ascoltato: Yesterday was dramatic – today is OK. In realtà la tristezza in questo primo album passava quasi in secondo piano sulla sperimentazione glitch, un genere che agli inizi del 2000 stava esplodendo. Brani come I’m 9 today e The ballad of the broken birdie records sono rimasti dei classici. Così come Green grass of tunnel e l’incredibile We have a map of the piano entrambe di Finally we are no one.

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NU Arts and Community: Elisabetta Consonni e Mario Mariotti, Sofia Donato, Jonas Mekas @ Novara – 02.10.22

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Articolo e immagini di Mario Grella

Comincia al mattino la giornata finale del festival Nu Arts and Community con la performance singolare e suggestiva, di Elisabetta Consonni (coreografia) e Mario Mariotti (tromba), Il secondo paradosso di Zenone (che tutti ricorderanno dai tempi della scuola). Un astronauta e un trombettista, camminano (e suonano) con esasperante lentezza nel centro della città, tra passanti incuriositi e divertiti, come se esplorare e “sondare” il mondo fosse cosa ridicola. Mentre Elisabetta scruta da presso panchine, segnali stradali, muri, porte, la tromba di Mario Mariotti si cimenta non solo con lo spazio-tempo, comune per un musicista, ma anche con lo spazio urbano fatto di barriere, passaggi, percorsi. La performance si conclude nel giardino del Museo Faraggiana dove ad aspettarli, per il secondo appuntamento della giornata, ci sono grandi pagine di Hayden, Chopin, Liszt, interpretati da una ultra-talentuosa diciassettenne bolognese, Sofia Donato che letteralmente incanta l’attento pubblico di Nu.

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NU Arts and Community: Irene Russolillo ed Edoardo Sansonne, Ghenadie Rotari @ Novara – 30.09-01.10.22

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Articolo e immagini di Mario Grella

Una sera uggiosa di inizio autunno, l’interno di una antica chiesa sconsacrata, due danzatori/musicisti/performers: dove potrebbe essere più profondo quello che Marcel Dufrenne chiamava “il senso del poetico”? Quello che stanno per mettere in scena Irene Russolillo (danza, canto, voce) e Edoardo Sansonne/Kawabate, (elettronica) si intitola “Dov’è più profondo” e, benché in un caso si tratti di architetture e atmosfere e nel secondo di canti e corpi, di suoni e musica, anche qui si tratta di “profondità” abissali che ci ritemprano della banalità del mondo. Anche venerdì quindi, per la terza giornata del festival di Nu Arts and Community, raffinate emozioni e godimenti non solo estetici. Uno spettacolo dove danza/suono/parola/immagine sembrano appartenere ad una stessa scaturigine.

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NU Arts and Community: Stefano Invernizzi e Instabili Vaganti @ Novara – 29.09.22

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Articolo e immagini di Mario Grella

La seconda giornata del festival di Nu Arts and Community è incominciata ieri nel tardo pomeriggio con la presentazione, al Circolo dei lettori, nella sua nuova sede all’interno del Castello visconteo-sforzesco di Novara, del volume di Emidio Clementi dal titolo Gli anni di Bruno (Playground), cronaca famigliare fatta di dubbi e sentimenti inespressi. Successivamente il vernissage di Stefano Invernizzi con la sua personale dal titolo Electricity presso la sede di Rest-Art e di NovaraJazz nel cuore antico della città. Introdotto dall’appassionato intervento del curatore Marco Tagliafierro, la mostra presenta una serie di acrilici originali e freschi. Una pittura “Super realista”, più che iperrealista (anche se all’iperrealismo deve effettivamente molto), come ha ricordato il curatore. Piuttosto originali le raffigurazioni di oggetti del nostro universo tecnologico come macchine fotografiche, tablet, ecc, sovradimensionati rispetto agli umani circostanti che sembrano schernirli o prendersi gioco di loro.

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NU Arts and Community: Remix The Cinema e Nosferatu musicato da Arsenale Ensemble @ Novara – 28.09.22

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Articolo e immagini di Mario Grella

Il trailer di un film, o come si chiamava un tempo in maniera più prosaica, il “prossimamente” è un genere a sé. Si potrebbe dire che il trailer è il riassunto di un film, ma in realtà non è così. Potremmo dire che è una sequenza di illuminazioni allusive sul contenuto stesso della pellicola. Gli “Action 30” che aprono la terza edizione del festival NU Arts & Community nel cortile di Casa Bossi a Novara, fanno qualcosa di ancora diverso. Si potrebbe dire che mettano un film sotto una pressa facendone una versione lillipuziana, ma con un risultato grandioso. Il collettivo di artisti, fotografi, grafici, musicisti, filosofi, disegnatori e videomakers opera una alterazione per sottrazione del film, associando ad esso un’inedita colonna sonora elettronica di grande impatto che in qualche modo “ricolloca” le pellicole in altro ambito, rispetto al contesto entro cui sono nate. Casa Bossi (o quel che ne resta) è un ambiente quanto mai adatto a questo tipo di performance.

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SOHN @ Biko, Milano – 19 settembre 2022

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Articolo e immagini sonore di Fabio Campetti

Arriva in Italia Christopher Micheal Taylor, meglio conosciuto come SOHN (rigorosamente in capslock), polistrumentista londinese ora di stanza in Spagna, in Catalunya, capace di imporsi da quasi un decennio a questa parte all’attenzione del pubblico più attento alla musica di qualità, dopo, per altro, un inizio di carriera underground e ben tre album con la band Trouble Over Tokyo, non a caso incide, fin dall’esordio, per 4AD, probabilmente la migliore etichetta di sempre, quella da guinness dei primati, in grado, di fatto, di non sbagliare mai un artista o una pubblicazione, un tempo si comprava, ora si “strimma” a scatola chiusa.
Dicevo il buon SOHN torna in circolazione per presentare il suo terzo album Trust, successore di Tremors e Rennen, il suo disco più intimista, non per questo meno riuscito dei precedenti che lo hanno fatto conoscere agli appassionati e ad una critica unanime, in versione plebiscito a decretarne le indubbie capacità produttive quanto a sottolinearne un talento cristallino nel scegliere e scrivere melodie.

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TOdays 2022, l’importanza di continuare a credere

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Articolo di Claudia Losini, immagini sonore di Federico Cardamone

Anche quest’anno, a fine agosto, ci troviamo a fare i conti con l’estate finita, il rientro al lavoro, ma soprattutto a fare il resoconto del TOdays festival, che, da 8 anni a questa parte, ci accompagna verso settembre.
Cominciamo col dire che la line up di quest’anno è stata coraggiosa, con tanti nomi da scoprire durante il weekend, con Tash Sultana headliner il venerdì e FKJ il sabato, mentre il big di richiamo di questa edizione, i Primal Scream, sono saliti sul palco la domenica per un’unica data italiana celebrativa dei 30 anni di Screamadelica.
Ma, come è successo nel 2021, la scelta delle band non è casuale: nel rappresentare la contemporaneità e i suoni del futuro prossimo, anche questa volta Gianluca Gozzi ci sorprende e ci offre una selezione di musica di cui sentiremo parlare, e tanto, nei prossimi mesi.

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