R E C E N S I O N E
Recensione di Arianna Mancini
”…Senza animosità, senza drammi, sentiamo semplicemente di aver fatto il nostro corso…”. Era il 9 ottobre del 2006 e gli Arab Strap annunciavano così la fine del loro sodalizio artistico. Un monito che suonava come un verdetto ineluttabile. Aidan Moffat e Malcolm Middleton salutavano la scena musicale indipendente europea, la schiera di fan ed il loro sound avvolgente e dalla cupezza ipnotica.
La loro storia inizia a Falkirk a metà anni Novanta. Aidan Moffat (voce) ed il polistrumentista Malcolm Middleton (chitarra, basso, sax, piano e drum machine) muovono i primi passi del loro progetto in un’atmosfera intima con materiale registrato in casa. La svolta arriva con l’etichetta indipendente Chemikal Underground che nel 1996 pubblica il loro primo album studio The Week Never Starts Round Here. Si sono fatti conoscere con il singolo The First Big Weekend, pezzo considerato dalla band stessa come brano minore dell’album. Da allora hanno iniziato a cavalcare i palchi e a farsi conoscere nell’ambiente di nicchia ed alternativo, che sforna sempre sciccherie impreviste, condividendo le stesse realtà dei conterranei e amici Mogwai, a tratti vicini anche in alcuni passaggi sonori. Da lì altri cinque album studio ed il commiato nel 2005 con The Last Romance. Ad immortalare definitivamente ed in maniera epigrafica il loro scioglimento nel 2006 esce Ten Years of Tears una raccolta di singoli, b-side e brani inediti. Metafora a metà fra un testamento ed una lettera d’addio.
