I N T E R V I S T A / L I V E – R E P O R T
Articolo di Luca Franceschini, immagini sonore di Andrea Furlan
È una fredda sera di metà ottobre e Lorenzo Semprini mi viene incontro nella Hall dello Spazio Teatro 89 di Milano. Ha appena finito il soundcheck, indossa una maglietta dei Nirvana e ha l’aria comprensibilmente felice: dopo un anno e mezzo abbondante di travagli e stop forzati, sembra che anche la musica dal vivo abbia trovato un po’ di respiro e che si sia pronti a ricominciare in una situazione quanto più possibile vicina alla normalità. Con lui non ci vediamo da diversi anni, probabilmente da uno degli ultimi concerti che i Miami & The Groovers hanno tenuto dalle nostre parti.
“44”, il suo debutto da solista, esce a sei anni di distanza da “The Ghost King”, tuttora l’ultimo disco in studio della sua band madre. È un progetto solido, che ha richiesto molto tempo prima di essere completato ma che alla fine suona come il lavoro più maturo e consapevole del musicista riminese. Me lo ha raccontato lui stesso ad un tavolo del bar del teatro, poco prima di quello che a tutti gli effetti può considerarsi un release party, visto che il disco è uscito proprio tre giorni prima. Oltretutto, come lo stesso Lorenzo chiarirà nel corso dello show, si tratta di una data significativa, visto che i numeri 13/10/21 sommati insieme danno proprio 44.
