R E C E N S I O N E
Recensione di Aldo Del Noce
Una “polpa” jazz vitale, dai costituenti in parte stagionati ma tuttora in fermentazione – ciò in buona parte grazie ai determinanti innesti rock, particolarmente nella sezione ritmica, laddove le punte solistiche chitarra elettrica e sax (combinazione in effetti nient’affatto inedita) non sono mera riproposizione degli innumerevoli antecedenti.
Nel debut-album Velkommen Håp (o “benvenuta speranza”) il titolo prende spunto dalle costrittive pressioni del primo grande lockdown (l’argomento da un po’ ha smesso di suonare nuovo) cui i quattro giovani norvegesi opponevano impellenza creativa alle costernanti limitazioni sociali ed interattive del recentissimo periodo.
