L I V E – R E P O R T
Articolo di Elena Di Tommaso
Da un po’ di anni, quando torno in Abruzzo dopo 9 mesi di lavoro nel nord Italia, ho poche ma salde certezze: riabbracciare la mia famiglia e i miei amici, immergermi nell’organizzazione di una nuova edizione di “Note su ali di farfalla” e non mancare almeno una data di Paesaggi Sonori.
Così è stato, anche questa volta (e che fortuna!).
È sorprendente scoprire come l’ambizioso e non facile progetto di far interagire musica e paesaggio in maniera del tutto naturale, senza forzature né orpelli di sorta, si realizzi ogni volta e si schiuda puntualmente in uno spettacolo che diventa un unicum, capace di valorizzare il territorio abruzzese che si fa “teatro naturale” per l’occasione. Sarà anche che le luci sono affidate alla maestria di un cielo cangiante che gioca con i colori istante dopo istante, e regala sfumature di tramonti indimenticabili. I luoghi e i suoni si intrecciano in maniera quasi viscerale diventando una sola entità, riconoscibile e benigna.
Questa strana magia è possibile solo grazie ad una scelta ponderata di luogo e suono. Lo scorso 24 luglio la scelta del primo è ricaduta sull’Area archeologica Peltuinum a Prata D’Ansidonia (AQ) (già location di precedenti concerti di Paesaggi Sonori), mentre la musica è stata affidata al gruppo statunitense dei Son Lux.
