A P P U N T I D A N O V A R A J A Z Z
Articolo e immagini di Mario Grella
Una sera uggiosa di inizio autunno, l’interno di una antica chiesa sconsacrata, due danzatori/musicisti/performers: dove potrebbe essere più profondo quello che Marcel Dufrenne chiamava “il senso del poetico”? Quello che stanno per mettere in scena Irene Russolillo (danza, canto, voce) e Edoardo Sansonne/Kawabate, (elettronica) si intitola “Dov’è più profondo” e, benché in un caso si tratti di architetture e atmosfere e nel secondo di canti e corpi, di suoni e musica, anche qui si tratta di “profondità” abissali che ci ritemprano della banalità del mondo. Anche venerdì quindi, per la terza giornata del festival di Nu Arts and Community, raffinate emozioni e godimenti non solo estetici. Uno spettacolo dove danza/suono/parola/immagine sembrano appartenere ad una stessa scaturigine.
