R E C E N S I O N E


Recensione di Lucio Vecchio

Possiamo dire che il progetto Rohesia Violinorchestra gira tutto intorno al numero cinque: Cinque vini, cinque sensi e cinque brani.
Chi abbia un minimo di dimestichezza con il nettare di Bacco, saprà che, quando si degusta un vino, vengono attivati tutti e cinque i sensi. Diciamocelo chiaramente però, l’udito è il senso meno sollecitato, tanto che si arriva a dire che al vino manca soltanto la parola. Da questa constatazione prende le mosse Rohesia Violinorchestra, nuovo progetto discografico del violinista e compositore Francesco Del Prete per l’etichetta Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD. Nel disco sono contenuti cinque brani originali presenti in due versioni, la prima più orchestrale ed elettronica, l’altra più acustica.
I brani sono stati scritti per essere accostati a cinque vini dell’azienda Cantele, una realtà ben radicata nel territorio pugliese e nazionale e di ampio respiro internazionale, che ha coprodotto questo lavoro. Un viaggio che parte dalla terra, dai paesaggi rurali, dai sapori locali che sono fonte d’ispirazione per l’arte, per la musica e per l’intelletto. Un viaggio inedito che si arricchisce della voce di Arale (Lara Ingrosso), del violoncello di Marco Schiavone e Anna Carla Del Prete, del flicorno di Pacifico Tafuro, dell’arpa di Angela Cosi, del pianoforte di Emanuele Coluccia e dalle chitarre di Roberto “Bob” Mangialardo.

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