I N T E R V I S T A
Articolo di Luca Franceschini
Intervistare Lucio Leoni è sempre un’esperienza speciale. Perché l’artista romano ha una visione ben precisa dell’arte, della sua musica, della realtà. Le sue canzoni sono sempre state dei piccoli tentativi di raccontare il mondo, nella molteplicità delle prospettive, nel fatto che la realtà sia sempre più complessa dei pregiudizi che volente o nolente abbiamo tutti e nella necessità di guardare bene in faccia l’interlocutore, di entrare in rapporto con lui, di mischiarsi con la sua vita e la sua esperienza invece di limitarsi a misurarlo da lontano. È un artista vero, Lucio Leoni, uno che crede ancora che attraverso le canzoni si possa riflettere e si possano imparare cose nuove. Perché ok l’arte per l’arte, anche questa è una visione con una sua dignità, ma se una proposta musicale ha valore in sé, allora che possa veicolare dei contenuti impegnati non è né un azzardo né una velleità. A questo giro ci sono state due occasioni che mi hanno fatto prendere in mano il telefono per fare due chiacchiere con lui: innanzitutto l’uscita della seconda parte di Dove sei, a cinque mesi di distanza dalla prima (ne avevo parlato con lui qui). Tecnicamente non è un nuovo disco, visto che le 15 canzoni in tutto sono state registrate in un’unica session e divise successivamente in due tranche, per evitare di sovraccaricare l’ascoltatore. Tuttavia, la presenza di questi sette brani ci permette di allargare lo spettro e di giudicare finalmente nella sua totalità un lavoro che, lo si può dire senza timore di esternare luoghi comuni, è al momento il più maturo che Lucio abbia realizzato.
In seconda battuta, è arrivato il progetto di “Her Dem Amade Me – Siamo sempre pronte, siamo sempre pronti”, una compilation in doppio cd, per un totale di 24 brani, realizzata alla memoria di Lorenzo “Orso” Orsetti, anarchico e antifascista fiorentino morto il 18 marzo 2019 mentre combatteva contro l’Isis nel nord della Siria. Una vicenda, quella della lotta del popolo curdo contro il Califfato islamico, spesso trascurata dall’informazione mainstream, che ha avuto una certa risonanza soprattutto grazie al fumettista Zerocalcare, prima con la graphic novel Kobane Calling (frutto di un suo viaggio sul posto), in seguito con la storia breve Macelli, che raccontava proprio la vicenda di Lorenzo e che era uscita originariamente su uno dei numeri di Internazionale del luglio 2019.