Ricerca

Off Topic

Solo contenuti originali

Tag

Emanuele Coluccia

Francesco Del Prete – Rohesia Violinorchestra (Dodicilune, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Lucio Vecchio

Possiamo dire che il progetto Rohesia Violinorchestra gira tutto intorno al numero cinque: Cinque vini, cinque sensi e cinque brani.
Chi abbia un minimo di dimestichezza con il nettare di Bacco, saprà che, quando si degusta un vino, vengono attivati tutti e cinque i sensi. Diciamocelo chiaramente però, l’udito è il senso meno sollecitato, tanto che si arriva a dire che al vino manca soltanto la parola. Da questa constatazione prende le mosse Rohesia Violinorchestra, nuovo progetto discografico del violinista e compositore Francesco Del Prete per l’etichetta Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD. Nel disco sono contenuti cinque brani originali presenti in due versioni, la prima più orchestrale ed elettronica, l’altra più acustica.
I brani sono stati scritti per essere accostati a cinque vini dell’azienda Cantele, una realtà ben radicata nel territorio pugliese e nazionale e di ampio respiro internazionale, che ha coprodotto questo lavoro. Un viaggio che parte dalla terra, dai paesaggi rurali, dai sapori locali che sono fonte d’ispirazione per l’arte, per la musica e per l’intelletto. Un viaggio inedito che si arricchisce della voce di Arale (Lara Ingrosso), del violoncello di Marco Schiavone e Anna Carla Del Prete, del flicorno di Pacifico Tafuro, dell’arpa di Angela Cosi, del pianoforte di Emanuele Coluccia e dalle chitarre di Roberto “Bob” Mangialardo.

Continua a leggere “Francesco Del Prete – Rohesia Violinorchestra (Dodicilune, 2022)”

Francesco Del Prete – Cor cordis (Dodicilune, 2021)

R E C E N S I O N E


Recensione di Riccardo Talamazzi

La focalizzazione dello sguardo creativo del violinista Francesco Del Prete si concentra sul titolo del suo ultimo album, Cor Cordis, nel quale si allude a un livello di realtà “oltre la realtà”, mirando al cuore dei sentimenti, al di là del mondo dell’apparenza. Cosa c’è sotto il velo di Maya? Del Prete, da artista, non si perde giustamente in elucubrazioni filosofiche-scientifiche ma cerca di colpire nel profondo l’ascoltatore, almeno nelle intenzioni. Esponendosi con il suo gruppo in una musica eclettica, piena di suggestione, propone una trama sonora variopinta e intessuta di numerosi riverberazioni interculturali. La prima impressione che ho avvertito, concentrandomi su questo Cor Cordis è quasi quella di un ”ritorno a casa”, cioè verso molte di quelle sonorità progressive che da ragazzi ci riempivano le giornate. Non nascondo che mi son venuti alla memoria ricordi della Mahavishnu Orchestra, di Jean-Luc Ponty, di David La Flamme fino ad arrivare persino a certi lavori degli Area.o dei Renaissance. Ci sono anche gli imprinting dovuti alla musica classica, come nel bellissimo SpecchiArsi, dove si possono cogliere spunti cameristici del primo ‘900. E, naturalmente, c’è molto jazz. Non quello che conosciamo del mainstream – qui troviamo poco bebop e solo un  pizzico di swing – ma invece una visione moderna di quel jazz che volente o nolente, insieme al rock, è stata la più diffusa e masticata musica “colta” dagli anni ’70 fino ad oggi. Un tempo lo si chiamava jazz-rock, ora giustamente gli stimoli e le influenze si sono moltiplicate, stratificate, e quell’attribuzione, oggi, sarebbe scorretta e limitante, soprattutto per la musica di Del Prete. Ci troviamo di fronte, invece, ad un lavoro pieno di tante risorse diverse, da momenti trascinanti ad altri più meditativi e lirici.

Continua a leggere “Francesco Del Prete – Cor cordis (Dodicilune, 2021)”

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑