A P P U N T I  D A  N O V A R A J A Z Z


Articolo di Mario Grella

Dire che il jazz contemporaneo sia un genere senza confini è un po’ enunciare una ovvietà; il jazz, infatti, sembra ormai una predisposizione dello spirito e, in particolare, la predisposizione a non avere confini. Per non essere ipocriti, bisogna dire che questa predisposizione è ormai entrata, a vari livelli, nella forma mentis di tanti/tutti i jazzisti contemporanei. Non fa eccezione il duo Gordon Grdina (oud e chitarra) e Christian Lillinger (batteria) che ha aperto il secondo fittissimo weekend di NovaraJazz Festival 2024. Il duo in realtà potrebbe essere anche un trio poiché, con l’aggiunta di Andrea Grossi al contrabbasso, forma gli “Area Sismica”; per questa sera “accontentiamoci” del formidabile duo. Ci vuol poco prima che il “monolite sonoro” di Grdina e Lillinger prenda forma. Sembra di trovarsi in presenza di una specie di totem fatto di suoni che, dalla chitarra e dall’oud di Grdina prendono le forme più varie, incominciando dal profondo vibrare delle corde della chitarra che, via via, modellano disarmonie e si vanno a mescolare con i tormentosi e sibillini effetti elettronici della strumentazione di Lillinger, alternati a violenti colpi di rullante e soavi disturbi percussivi. Siamo di fronte a quella “musica concreta”, materica, la cui poesia è definita anche dalla assenza di pause, come un flusso continuo di energetico vitalismo che si va a innestare su un ricamo di ricerca e sperimentazione. Suggestivo il concerto ma altrettanto degno di nota, sotto il Portico dell’antico Palazzo Orelli, l’allestimento del “Collettivo Cicinin” (in dialetto locale letteralmente “un pochino”) con creazioni di grande qualità e originalità: cuscini (Acid Pillow), tappeti, tessuti, ceramiche, grafica, pittura).

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