R E C E N S I O N E
Recensione di Claudia Losini
La storia della band di Glasgow segue la classica linea del “fai un singolo che tutti ascolteranno fino alla nausea e poi scompari”. I Fratellis, con il loro album di debutto Costello Music hanno invaso i club e le serate indie a suon di Chelsea Dagger, canzone che peraltro conosciamo ancora tutti a memoria. Il primo album è stato una rivelazione, e la loro carriera prometteva bene: era uscito al momento giusto, con il suono giusto. Se non che, come spesso accade, il secondo disco non fu all’altezza e la band si sciolse.
Per tornare nel 2013 con We Need Medicine, seguito 3 anni dopo da Eyes Wide, Tongue Tied, dove è chiaro il tentativo di appropriarsi del sound di Arctic Monkey e Strokes, e andare avanti in una ricerca stilistica forse troppo seriosa rispetto agli scanzonati inizi, ma con risultati poco soddisfacenti e a dir poco già sentiti. Parliamoci chiaro, non è che l’intera discografia sia da denigrare, prendiamo come esempio In Your Own Sweet Time del 2018, dove il sound è finalmente più personale, riprende dai sixties, dal garage senza dimenticare il folk. Un disco vario, orecchiabile e decisamente più adulto dei precedenti.
