A R T E – M O S T R E


Articolo e immagini di Mario Grella

Si potrebbe dire che Tania Bruguera è un’attivista politica più che un’artista, ma proprio per questo, una grande artista, certamente una delle più influenti nel mondo dell’arte contemporanea. Per chi volesse entrare nella materia viva della sua arte, al PAC di Milano fino al prossimo 13 febbraio le performance e le opere di La verità anche a scapito del mondo. Le performances di Tania Bruguera non sono però meri esercizi estetici o stramberie concettuali, sono atti partecipativi che hanno le loro radici nella denuncia della violazione dei diritti umani e in particolare, soprattutto in questa mostra del Pac, di quelli del popolo cubano e dei migranti. “Fiat veritas et pereat mundus” è la citazione latina che la filosofa Hannah Arendt pronunciò in risposta al giornalista Gunther Gaus alla televisione tedesca negli anni Sessanta: sia detta la verità anche a scapito del mondo, appunto. Verità difficili da ammettere, ma anche più difficili da nascondere. E proprio in omaggio ad Hannah Arendt si apre la mostra: nella stanza uno una sedia a dondolo sulla quale sedersi e dare lettura di un fondamentale testo della della Arendt, “Le origini del totalitarismo”, così come fece la Bruguera il 20 maggio del 2015, aprendo la sua casa a L’Avana e dalla cui esperienza nacque l’INSTAR, ovvero l’Instituto dell’Artivismo Hanna Arendt” che porta avanti una sorta di alfabetizzazione civica contro ogni dittatura.

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