R E C E N S I O N E
Recensione di Stefania D’Egidio
I Plug Out Head nascono come punkrock band nel 2013 a Reggio Calabria, iniziano fin da subito a produrre inediti, entrando in studio nello stesso anno al Saan Record Studioreg per pubblicare il primo singolo, Can Not Get Enough. Nel luglio del 2014 partecipano al contest PostePay Rock di Roma che dà loro la possibilità di esibirsi all’Ippodromo delle Capannelle in apertura ai Placebo. Quello stesso giorno esce il secondo singolo, Take My Hand. A settembre partecipano, sempre a Roma, al Reset Rock Festival per la prima edizione del Green Day Fest, il raduno nazionale dei fans dei Green Day. Nel 2015 si chiudono in studio di registrazione a Verona per l’etichetta Kreative Clan e il primo album vede la luce il 13 maggio 2016, con il titolo di Milkshake, un lavoro in cui si sente forte l’influenza di gruppi come Offspring, Ramones, The Clash e Sex Pistols. Tra i brani spicca subito il singolo My Grandma is a Punk Rocker, accompagnato da un videoclip prodotto da Officine Alpha. Parte poi un tour promozionale che tocca gran parte della penisola. A distanza di quattro anni sono tornati in studio per realizzare nuovi pezzi, dopo l’esperienza solista di Luframilia di cui vi avevo parlato qualche mese fa, ed ecco che il 3 settembre è stato pubblicato il nuovo lavoro, prodotto e masterizzato da Alessio LeX Mauro, sotto forma di EP, dal titolo Apocalyptic Dream, in linea con il periodo travagliato che abbiamo vissuto.
