L I V E – R E P O R T
Articolo di Stefania D’Egidio
L’ultimo ricordo che ho di Antonella Ruggiero mi riporta al lontano 1996, apriva un evento epocale, il Concerto per i Parchi che Sting tenne a Pescara il 14 maggio nell’area di risulta dell’ex tracciato ferroviario, patrocinato dalla Regione Abruzzo. Evento epocale perchè ai tempi di artisti internazionali non se ne vedevano dalle nostre parti, chi poteva andava a Roma per la musica dal vivo, perchè gratuito, perchè la macchina organizzativa fu davvero perfetta, con treni gratis da tutta Italia, e perchè centomila persone per un concerto non erano mai arrivate in città prima di allora. Ero una giovane studentessa di Medicina a Chieti e, con alcuni amici, decidemmo di uscire prima dalle lezioni per accaparrarci un posto con una buona visuale e ci andò fin troppo bene perché, nonostante ore e ore in piedi sotto un sole assassino, riuscimmo ad arrivare in prima fila, proprio sotto il palco e davanti alle casse. Un impianto così imponente neanche in sogno lo avrei immaginato e di lì a poco capii a mie spese che ai concerti bisogna andare sempre con i tappi per le orecchie, specie se vuoi stare davanti. La Ruggiero la conoscevo per i suoi trascorsi con i Matia Bazar, una delle band più originali del panorama musicale italiano, da cui purtroppo si era separata da poco, pertanto ero consapevole della bellezza della sua voce, ma ignara della sua potenza: non avevo fatto i conti con la tempesta di decibel che mi sarebbe arrivata sui timpani con i suoi acuti, soprattutto quando propose il celebre brano Ti Sento, giuro che impiegai una settimana a recuperare l’udito, tanto che, ancora adesso, rivivendo quella serata con i miei amici, la ricordiamo come la “sera in cui Antonella Ruggiero ci pettinò i capelli con i suoi acuti”!
