R E C E N S I O N E
Recensione di Andrea Notarangelo
Montmasson, al secolo Daniele Nava, è un cantautore. Né giovane, né vecchio, si trova in “quel mezzo del cammin di nostra vita…” caro a Dante. La sua è una riflessione sul tempo messa in musica, si tratta della sua personale Ricerca del tempo perduto, di proustiana memoria.
Daniele guarda al futuro, col vivo ricordo di quel che è stato. In questo è rivelatrice Vette, canzone nella quale svela la chiave di lettura della sua opera, con i versi “Trovarsi a metà, forse è una condizione che non se ne va”. Il mezzo del cammin porta maturità e con essa, una serie di ricordi e rimpianti, così come in 15 Giorni Di Ferie, storia di una vacanza tra le mura di Roma, nelle quali ha conosciuto qualcuno che avrebbe potuto essere importante. Nella canzone aggiunge: “So che per voi aspettare stanca, ma il tempo lo perdo io”. La condizione di attesa logora chi è in fila, ma non lui, che l’accetta come un rito sacro. E la citazione di Roma mi riporta a un certo cantautorato fine anni ’90 di scuola Tiromancino (La Descrizione Di Un Attimo), proseguita nella delicatezza del Riccardo Sinigallia solista (Incontri a metà strada).
