R E C E N S I O N E
Recensione di Andrea Notarangelo
Montmasson, al secolo Daniele Nava, è un cantautore. Né giovane, né vecchio, si trova in “quel mezzo del cammin di nostra vita…” caro a Dante. La sua è una riflessione sul tempo messa in musica, si tratta della sua personale Ricerca del tempo perduto, di proustiana memoria.
Daniele guarda al futuro, col vivo ricordo di quel che è stato. In questo è rivelatrice Vette, canzone nella quale svela la chiave di lettura della sua opera, con i versi “Trovarsi a metà, forse è una condizione che non se ne va”. Il mezzo del cammin porta maturità e con essa, una serie di ricordi e rimpianti, così come in 15 Giorni Di Ferie, storia di una vacanza tra le mura di Roma, nelle quali ha conosciuto qualcuno che avrebbe potuto essere importante. Nella canzone aggiunge: “So che per voi aspettare stanca, ma il tempo lo perdo io”. La condizione di attesa logora chi è in fila, ma non lui, che l’accetta come un rito sacro. E la citazione di Roma mi riporta a un certo cantautorato fine anni ’90 di scuola Tiromancino (La Descrizione Di Un Attimo), proseguita nella delicatezza del Riccardo Sinigallia solista (Incontri a metà strada).

Tra le nove tracce proposte, c’è anche il tempo per la rilettura di L’Umana Nostalgia di Claudio Rocchi, pezzo nel quale il Professor Nava, offre la seconda vetta di questo disco. Con trasporto, recita i versi sull’argomento a lui più caro: “puntando solo a ciò che non finisce, e gireremo in lungo e in largo il tempo”.
In Un’Eredità, title track del disco, guarda al di là dell’Oceano, attraverso la parola Americana. Il riferimento è all’esordio dello scrittore Delillo e ai padri spirituali dell’alternative rock (Gram Parsons, Townes Van Zandt), anche se il musicista è più vicino ai loro figli putativi e un’onesta espressione la si può ritrovare nella musica dei texani Midlake. In questo disco, c’è molto meno post-rock di quel che sembra e molta più ricerca delle radici.
Daniele Nava ha scelto come nome d’arte, il cognome dell’unica donna presente dall’inizio alla fine all’impresa dei Mille (Rose Montmasson), e chissà se riuscirà nell’intento di far coesistere tradizione e innovazione in un equilibrio perfetto. Uno su mille ce la fa.
Tracklist:
01. Un’eredità
02. La memoria nell’acqua
03. Eppure conta
04. Vette
05. Battiti
06. 15 giorni di ferie
07. Spazio al tempo
08. L’umana nostalgia
09. Marzo ’20
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