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Claudio Rocchi

Montmasson – Un’eredità (Autoproduzione, 2021)

R E C E N S I O N E


Recensione di Andrea Notarangelo

Montmasson, al secolo Daniele Nava, è un cantautore. Né giovane, né vecchio, si trova in “quel mezzo del cammin di nostra vita…” caro a Dante. La sua è una riflessione sul tempo messa in musica, si tratta della sua personale Ricerca del tempo perduto, di proustiana memoria.
Daniele guarda al futuro, col vivo ricordo di quel che è stato. In questo è rivelatrice Vette, canzone nella quale svela la chiave di lettura della sua opera, con i versi “Trovarsi a metà, forse è una condizione che non se ne va”. Il mezzo del cammin porta maturità e con essa, una serie di ricordi e rimpianti, così come in 15 Giorni Di Ferie, storia di una vacanza tra le mura di Roma, nelle quali ha conosciuto qualcuno che avrebbe potuto essere importante. Nella canzone aggiunge: “So che per voi aspettare stanca, ma il tempo lo perdo io”. La condizione di attesa logora chi è in fila, ma non lui, che l’accetta come un rito sacro. E la citazione di Roma mi riporta a un certo cantautorato fine anni ’90 di scuola Tiromancino (La Descrizione Di Un Attimo), proseguita nella delicatezza del Riccardo Sinigallia solista (Incontri a metà strada).

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Presentazione cd “L’ottava Vita – Tributo a Claudio Rocchi”

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Claudio Rocchi poeta, pensatore, musicista, mistico, regista, viaggiatore ed esploratore di nuove e inaspettate dimensioni, è stato un personaggio fondamentale per la cultura italiana, scrivendo pagine di grande profondità e rarefatta bellezza. Continua a leggere “Presentazione cd “L’ottava Vita – Tributo a Claudio Rocchi””

Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi – Vdb23 / Nulla è andato perso (Ala bianca, 2015)

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Articolo di Nadia Merlo Fiorillo

Via dei Bardi 32, a Firenze, è l’indirizzo della nascita dei Litfiba fondati da Gianni Maroccolo, anima della band fiorentina, produttore dei CCCP, bassista dei CSI prima e dei PGR poi, dei Marlene Kuntz e producer di Diaframma, Yo Yo Mundi e Statuto, tra gli altri. Marok è stato la storia della migliore cultura underground musicale italiana e sigillo di importanti progetti indipendenti, quando ancora il termine indie possedeva una reale vocazione alternativa, storia che nelle sue intenzioni doveva confluire in un disco solista, Vdb32 – Storie di un suonatore indipendente.

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