R E C E N S I O N E
Recensione di Andrea Notarangelo
Pochi dischi sono capaci di conquistarti al primo ascolto. A volte è una questione di sensazioni, a volte solo di poche note, un accordo, un sussulto o una semplice parola pronunciata con un accento strano, esotico. Questi frammenti sono in grado di risuonare in noi come un campanello d’allarme, un warning, che ci esorta a prestare più attenzione del previsto. Ed è così, che qualche sfumatura mi ha convinto subito in merito a questo The Fantasy Life Of Poetry & Crime. Come una farfalla che vola da un fiore all’altro, la voce di Pete Doherty si appoggia elegantemente sulle musiche di Frédéric Lo. Una magia impalpabile che tinge di bianco e nero parti strumentali decise e minimali, per dare al disco quel giusto sapore di vissuto che rende le storie più interessanti. A proposito di fiabe, questa nello specifico racconta di un Pete ormai sposato e felice esiliato in Normandia, che durante un incontro con Lo, si innamora a prima vista di queste tracce eleganti ed esorta il collega ad offrirgli la possibilità di scriverci dei testi. Il musicista francese accetta.
