Sono trascorsi sette anni da Endkadenz e dopo ben sette anni possiamo finalmente godere del settimo album dei Verdena. Se volessi veder magia nel numero sette, potrei fare un lungo elenco di coincidenze e significati, ma tenterò di darmi un contegno dicendo semplicemente che il sette è il numero della completezza in diverse culture, e ad è alla completezza che ho pensato quando ho ascoltato Volevo magia per la prima volta. C’è tutta la struttura musicale, canora e lirica a cui i Verdena ci hanno abituati; c’è una completezza e un ritrovarsi continuo nei versi, ci sono tematiche che tornano come topoi, dinamiche, timbri, arrangiamenti cui i Verdena ci hanno abituato e viziato. E poi c’è un mondo nuovo, a metà tra il rassegnato e lo strafottente, c’è tutta una nuova ambientazione bucolica e selvaggia. Nuove esperienze, nuovi esperimenti, nuovi approcci ad eventi e fenomeni fisici, nuovi rituali.
C’è un filone americano anche in Italia, sebbene la “roots music” di oltreoceano da noi sia poco frequentata e poco conosciuta, al di fuori dei soliti nomi giganteschi tipo Dylan, Springsteen, se va bene Neil Young, i quali vengono fruiti da un pubblico vasto ma che normalmente contestualizza e approfondisce poco. La conseguenza è che quegli artisti che hanno fatto della cosiddetta “Americana” il territorio della loro vocazione, viaggiano su numeri bassi e suonano davanti ad un pubblico mediamente attempato. Claudia Buzzetti è nata a Bergamo ma ha da sempre nel cuore gli ampi spazi del nuovo continente. Dopo aver deciso che non avrebbe fatto l’attrice, si è buttata anima e corpo nella musica e dopo una lunga gavetta è arrivata all’indispensabile traguardo del debutto discografico. 7 Years Crying, uscito a giugno per Edonè Dischi, la piccola etichetta legata all’omonimo locale bergamasco, è un Ep che parla il linguaggio del Country ma che incorpora al suo interno anche una discreta matrice rock. Lo ha registrato assieme agli Hootenanny, un gruppo di amici che da tempo gravitano attorno a lei, il cui membro più conosciuto è senza dubbio Luca Ferrari, batterista dei Verdena nonché del progetto Animatronic. Sarebbe però un errore accostarsi a questo lavoro solo per la presenza di un nome così importante: 7 Years Crying brilla di luce propria, merito di una scrittura di ottimo livello, ossequiosa al modello ma niente affatto di maniera, di una vocalità profonda ed espressiva e di arrangiamenti semplici ma funzionali a far risaltare le belle melodie di questi brani. Difficilmente se ne accorgeranno in molti, vista la situazione qui sopra delineata, ma ciò non toglie che Claudia sia un talento degno di essere scoperto. L’abbiamo sentita al telefono per conoscerla meglio, farci raccontare qualcosa dei suoi inizi ed entrare maggiormente in queste sue prime composizioni.