R E C E N S I O N E
Recensione di Mario Grella
Apparentemente, ma solo apparentemente, accingendosi ad ascoltare un concerto o un nuovo lavoro discografico di contrabbasso solo, ci si potrebbe spaventare. Naturalmente poi l’ascolto, se di ascolto vero si tratta, non solo risulterà gradevolissimo, ma potrebbe addirittura risultare indispensabile. Lo è perché l’ascolto del suono di uno strumento “in purezza” è, almeno per chi scrive, un’operazione mentale assolutamente necessaria per restituire equilibrio; una specie di pausa di riflessione, una volontaria clausura in un “hortus conclusus” che permette riflessione, introspezione, ma che soprattutto rieduca all’ascolto, quello vero. L’eccentricità e l’esclusività dello strumento riconduce l’attenzione sulla costituzione del suono nella sua origine e sulla intenzionalità della scrittura musicale. Tutto questo potrebbe risultare impossibile ascoltando una band, un ensemble, ma persino un’orchestra. Con queste predisposizioni d’animo e di mente mi sono accostato alle 7 composizioni improvvisate per contrabbasso solo di Mirco Ballabene, CD uscito nell’appena trascorso mese di febbraio per la brillante etichetta “Niafunken”.
