R E C E N S I O N E


Recensione di Sabrina Tolve

Nel panorama del rock underground, pochi gruppi hanno saputo incarnare la pura essenza della musica senza fronzoli come i leggendari Shellac. Il loro sesto e ultimo album, To All Trains, giunge come un epitaffio impeccabile, rilasciato appena dieci giorni dopo la scomparsa del frontman Steve Albini. La firma sonora degli Shellac è sempre stata riconoscibile al primo ascolto, e To All Trains non fa eccezione. Questo è un album che trasuda l’autenticità senza compromessi tipica del trio: niente sovraincisioni, niente concessioni al modernismo, solo rock puro su vinile 180 grammi. Non c’è spazio per rimpianti o sentimentalismi: ciò che rimane è un tributo alla vita vissuta secondo le proprie regole. Albini, insieme al bassista e cantante Bob Weston e al batterista Todd Trainer, ha trascorso quattro decenni dedicati alla sua visione unica del rock underground. La loro musica è un’istantanea di rabbia, ironia e umorismo tagliente, un vero e proprio manifesto contro i cliché dell’industria musicale.