R E C E N S I O N E


Recensione di Riccardo Talamazzi

Bisognerebbe valutare attentamente i musicisti che troviamo in questa formazione euro-africana dal chilometrico nome di Karl-Martin Almqvist Ababhemu Quartet, perché la presenza del pianista Nduduzo Makhathini – leggi qui – e quello del batterista Ayanda Sikade – vedi qui – evocano giustamente due album suggestivi come In the Spirit of Ntu (2022) e Umakhulu (2021). Questi lavori di fatto dimostravano che il jazz poteva modificarsi se attratto fortemente dal campo gravitazionale della tradizione magico-rituale africana. La memoria di queste due pubblicazioni rischia però ora di oscurare parzialmente la consapevolezza che in questa circostanza ci si trovi di fronte ad una prova un po’ diversa come The Travellers, accreditata a Karl-Martin Almqvist – sassofonista svedese molto considerato in patria ma poco conosciuto da noi – e al suo quartetto Ababhemu. Il gruppo così composto registra la presenza, oltre alla coppia degli artisti sud-africani sopra citati e in aggiunta al leader Almqvist, di un altro musicista europeo, il norvegese Magne Thormodsaeter al contrabbasso. Si è venuta cosi a ri-creare – e tra poco vedremo il perché – questa formazione mista maggiormente orientata ad un jazz d’impronta più classica, rispetto a quanto Makhathini e Sikade ci avevano segnalato con i loro due lavori succitati.

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