R E C E N S I O N E
Recensione di Mario Grella
È uscito di recente per l’etichetta Auand Records l’ultimo lavoro di Matteo Bortone, in sestetto, un gruppo originario, un “combo” trasformato poi, su sollecitazione di Enrico Bettinello, per la partecipazione ad alcuni festival, tra i quali NovaraJazz. Matteo Bortone è un bassista, compositore, jazzista e qualcos’altro. Ecco, il disco è confezionato proprio con un pizzico di jazz e molto di “qualcos’altro” ed in questo sta la sua originalità. Se devo essere sincero fino in fondo, e su queste pagine lo sono sempre stato, io continuo a preferire il jazz al “qualcos’altro”, perché ho sempre considerato il jazz un “qualcos’altro” di suo, senza bisogno eccessivo di sconfinamenti e, non tanto per le difficoltà classificatorie, ma solo perché il “qualcos’altro” mi sembra sempre un tributo da pagare per farsi accettare, anche al di fuori dell’ambito jazz, uno strizzare l’occhio alla musica “da consumare”, per parafrasare una nota teoria di Riccardo Bertoncelli.
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