R E C E N S I O N E
Articolo di Cinzia D’Agostino
Dopo una lunghissima carriera nei Marlene Kuntz, Cristiano Godano sente il bisogno di abbandonarsi ad una parentesi solista, un po’ come chiudersi in una stanza privata dove smontare pezzo per pezzo il proprio io, osservandone ogni aspetto per poi ricomporsi secondo canoni più slegati e trasparenti. Già durante il lockdown, seguendo le dirette facebook, avevo notato un cambiamento in lui, più voglia di esprimersi, di comunicare col suo pubblico con animo sincero. Probabilmente la grande ammirazione che il musicista e compositore piemontese nutre per il grande Nick Cave gli è stata di ispirazione nel suo rapporto con i fan, o forse più semplicemente ha intrapreso un percorso interiore molto sofferto che lo ha portato ad una nuova consapevolezza. Ricordavo Cristiano come un personaggio dall’apparenza “costruita”, il modo di proporsi trasmetteva la cognizione della sua straordinaria cultura e conoscenza quasi intimidendoti, contribuendo inconsapevolmente a porlo, insieme a Manuel Agnelli, tra i personaggi inscalfibili della scena detta “indipendente” italiana.
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