Articolo di Simone Santi
[se volete sapere perché un’altra rubrica che tratta di letteratura, vi invito a leggerne l’introduzione]
Dopo esserci fatti accompagnare nel precedente articolo dalla lettura dei versi del canto I dell’Inferno di Dante eseguita dalla scrittrice Merika Rossetti, oggi ci fermeremo per fare una sosta di fronte alla porta eterna della “città dolente”. Prima di entrare, dalla cruna l’orso trarrà tre sogni, che chiariranno il significato e l’importanza che riveste l’esperienza della “visione”, sia notturna che da svegli, nell’opera del poeta. Oggi iniziamo col primo, un sogno “profetico” riferito da Boccaccio nel suo “Trattatello in laude di Dante”.
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