A P P U N T I D A N O V A R A J A Z Z
Articolo di Mario Grella
Una volta arrivato sul palco del piccolo teatro di Tornaco, un paesino in mezzo al mare delle risaie della bassa novarese, Michele Dal Lago rifila una bella battuta al numeroso pubblico che sabato ha seguito anche qui la carovana di NovaraJazz: “Dopo un bel po’ di jazz di ricerca, sentire qualche canzone fa sempre bene…” La battuta (ma non troppo), suscita risate tra il pubblico. In realtà, battute a parte, NovaraJazz ha riservato in questo primo lungo weekend concerti e assoli di ottima qualità, anche se è evidente che il jazz di ricerca, per usare quello che è poco più che un modo di dire, necessita di concentrazione e di un appassionato desiderio di mettersi in gioco, cosa che, in questi tempi “asfaltati” dalle più insulse e omologate sonorità, è raro trovare in chi ascolta. Il miracolo però sembra riuscire ogni anno agli organizzatori del festival e per questo non finiremo mai di ringraziarli. Tuttavia la parentesi del concerto-lezione di Michele Dal Lago alla chitarra, accompagnato da Igor Gatti al basso e mandolino, è tonificante oltre che di assoluto valore. Molto singolare l’approccio col pubblico: ogni brano segna un tratto della storia della musica americana, della cosiddetta Hillibilly music, del ragtime, del blues, del bluegrass fino alle radici del rock n’roll. Insomma un excursus breve, ma completo che dimostra che la musica è un grande sistema di vasi comunicanti. Si finisce con la magnifica All you fascists bound to lose cantata anche un po’ come auspicio… Nel pomeriggio il Festival propone il duo Viterbini-Pietropaoli e in serata al Teatro Civico di Oleggio, Lydian Sound Orchestra con la partecipazione dell’attrice Lucilla Giagnoni.
