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Cesare Cremonini – La Ragazza del Futuro (Universal, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Stefania D’Egidio

Lo scorso 25 febbraio Cesare Cremonini ha pubblicato il suo settimo album in studio, La Ragazza del Futuro per Universal/Virgin, preceduto nei mesi di dicembre e gennaio dai singoli Colibrì e, appunto, La Ragazza del Futuro, prodotto tra Londra, Copenaghen, Los Angeles e Bologna, insieme a Alessandro De Crescenzo e Alessandro Magnanini. Quattordici brani per poco meno di cinquanta minuti, in cui l’artista è stato affiancato da Davide Petrella, Davide Rossi, Steve Jordan e Niki Ingman; un lavoro dal respiro internazionale dunque, che sembra amalgamare alla perfezione la tradizione cantautorale bolognese, da Lucio Dalla al primo Luca Carboni, con i suoni della musica inglese (non è un mistero che Cesare sia cresciuto a pane e Queen).

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Bill O’Connell – A Change is Gonna Come (Savant Records, 2022)

R E C E N S I O N E


Recensione di Riccardo Talamazzi

Dopo una pletora di ammirevoli e giovani jazzisti passati al setaccio qui su Off Topic eccoci all’ascolto di un personaggio più navigato. Alla sempre tonica età di 68 anni, Bill O’Connell è un musicista a tutto tondo e oltre che suonare un gran bene il piano è anche compositore e arrangiatore avendo tra le sue corde un’importante percorso professionale che val la pena di ricordare. La pietra angolare della sua evoluzione è stata senza dubbio la collaborazione, iniziata verso la fine degli anni ’70, con la band di jazz latino di Mongo Santamaria che ha lasciato tracce profonde nel suo approccio stilistico al pianoforte. La tecnica di O’Connell, infatti, non prescinde certo dall’impronta tipicamente statunitense e dalla storia jazzistica che ha seguito l’hard-bebop, ma si arricchisce di un’impostazione percussiva sulla tastiera comune ai pianisti che hanno suonato a lungo ritmiche latineggianti. Si tratta quindi di un pianismo brillante, poco focalizzato tutto sommato sulle ballad, punzecchiato da sincopi funky e alle volte aperto ad impressioni soul e blues. Nel curriculum di questo pianista newyorkese, oltre ad una quindicina di album usciti a suo nome, ci sono da annoverare anche esibizioni con Chet Baker, Sonny Rollins, Gato Barbieri, Jerry Gonzales e Dave Valentin. Per questo A change is gonna come, O’Connell si è apparecchiato una formazione di amici dalle notevoli credenziali come il batterista Steve Jordan – che ha accompagnato i Rolling Stones nel loro ultimo, tribolato tour interrotto dalla morte di Charlie Watts e dai problemi di salute di Mick Jagger – il contrabbassista Lincoln Goines, partner di lunga data dai tempi della collaborazione con Dave Valentin, il percussionista Pedrito Martinez – il morbo latino non ha mai abbandonato O’Connell – e il saxofonista Craig Handy.

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Roberta Finocchiaro – Save Lives With The Rhythm (Tillie Records, 2020)

R E C E N S I O N E


Recensione di Alberto Calandriello

Avevamo lasciato Roberta Finocchiaro, un anno e mezzo fa, mentre dalla copertina del suo Something True guardava lontano, nascondendo l’impazienza dietro lenti scure, ma abbozzando il sorriso di chi sa di avere le carte giuste da giocarsi ed il tempo dalla propria parte. L’artista catanese continua a stupire e a crescere, come dimostra Save Lives With The Rhythm pubblicato da poche settimane, per Tillie Records, l’etichetta di Simona Virlinzi. Un percorso di crescita e maturazione, che si accompagna al realizzarsi di tanti piccoli desideri che chi ama la musica come lei sicuramente ha coltivato dalla prima volta che ha preso in mano una chitarra.

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