R E C E N S I O N E


Recensione di Alberto Calandriello

Avevamo lasciato Roberta Finocchiaro, un anno e mezzo fa, mentre dalla copertina del suo Something True guardava lontano, nascondendo l’impazienza dietro lenti scure, ma abbozzando il sorriso di chi sa di avere le carte giuste da giocarsi ed il tempo dalla propria parte. L’artista catanese continua a stupire e a crescere, come dimostra Save Lives With The Rhythm pubblicato da poche settimane, per Tillie Records, l’etichetta di Simona Virlinzi. Un percorso di crescita e maturazione, che si accompagna al realizzarsi di tanti piccoli desideri che chi ama la musica come lei sicuramente ha coltivato dalla prima volta che ha preso in mano una chitarra.

Se il disco precedente era suonato con i musicisti del suo idolo John Mayer e l’aveva portata addirittura ai Sun Studio di Memphis, questo album vede in cabina di regia Steve Jordan, uno che a leggere i nomi con cui ha collaborato rischi di farti venire mal di testa o una maledetta ansia da prestazione: batterista nei Blues Brothers e con lo stesso John Mayer, al timone degli X-Pensive Winos di Sua Maestà Keith Richards e session man con Eric Clapton, serve altro?
A suonare con Roberta, oltre a Jordan dietro i tamburi,  Sean Hurley (basso) e Clifford Carter (tastiere) con ospiti ai fiati Eddie Allen (tromba), Patience Higgins (sax) e Clifton Anderson (trombone).
Il tutto registrato al  Brooklyn Recording di New York e mixato ai Germano Studios di Broadway.

Save Lives continua sul solco del precedente, con chiari omaggi alla musica black e l’evidente passione di Roberta per la chitarra elettrica, strumento in grande evidenza soprattutto nei momenti più funky.
Dopo averci portato in America, Roberta a chiusura del disco richiama i profumi europei della sua Sicilia, crocevia di culture e suoni, dimostrando una volta di più l’importanza di aver presenti le proprie radici, quando si guarda verso orizzonti lontani. A simboleggiare questo, la fisarmonica di  nonno Gino, tra musica popolare e un giro di valzer.

Ho vestito le mie poesie con la musica e le ho trasformate in canzoni. Ho suonato riff di chitarra che contenevano già dentro tutte le parole. Guardo al futuro costruendo sempre di più la mia personalità musicale, unendo due elementi fondamentali per la mia musica: ossia la vita e il Groove”.
Ha le idee ben chiare Roberta, nonostante la giovane età e lo dimostra anche con testi riflessivi e personali che affrontano argomenti importanti, dall’amicizia all’amore, alla voglia di combattere per difendere il proprio sogno, quello di suonare le proprie canzoni.

Tra i pezzi spiccano il singolo Future dove le difficoltà non possono uccidere i sogni, come ci ricorda anche Time To Groove, che ci spinge e ci sprona a guardare avanti e la già citata Pictures In The Rain, che prova a catturare una instantanea di un ricordo che deve restare e trasformarsi in memoria e base per costruire qualcosa di vero, something true, come diceva qualche tempo fa.

Tracklist:
01. The Truth
02.
Made For Dreamers
03.
Where You Breathe
04.
Hope
05.
Broken Eyes
06.
About Love
07.
Lemon
08.
Time To Groove
09.
Future
10.
Pictures In The Rain
11.
The Way