R E C E N S I O N E
Recensione di Claudia Losini
Quando i Tame Impala hanno esordito, nel 2010, con Innerspeaker, hanno gettato una pietra miliare nella storia della musica del nuovo millennio, facendo esplodere il revival del psychedelic rock e ottenendo da subito la benedizione di fan e stampa mondiale. Dopo Currents, la band australiana ha dovuto fare i conti con il fatto di non essere più soltanto un ottimo progetto di nicchia di derivazione psych rock: Kevin Parker è diventato un punto di riferimento, acclamato da tutti come genio del rock contemporaneo, la sua band è stata headliner al Coachella, ogni singolo è diventato immediatamente una hit. Con un percorso così breve e così clamoroso, la pressione a fare sempre meglio di prima può diventare insostenibile. È successo a tanti gruppi, implosi dopo il debutto, ad altri che hanno continuato a ripetere lo stesso album per tutta la loro carriera, e altri, che invece hanno continuato a cercare la propria identità, anche commettendo passi falsi.
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