R E C E N S I O N E


Recensione di Stefania D’Egidio

Confesso di non aver ancora visto il biopic su Elvis diretto da Baz Luhrmann, preferivo concentrarmi sulla colonna sonora, uscita lo scorso 24 giugno, libera dal condizionamento e dalle emozioni delle immagini; mi dicono di un Tom Hanks strepitoso nei panni di Tom Parker e di un Austin Butler in odore di statuetta, quindi forse meglio così.
Prendetevi un’oretta buona per ascoltare l’album, io lo sto facendo da circa un mese perché 37 tracce sono davvero tante, anche se le prime due scorrono velocissime. Il repertorio da cui attingere d’altronde è enorme, io stessa mi sarei trovata nell’imbarazzo della scelta, eccezion fatta per Sospicious Minds, che è una delle mie canzoni preferite in assoluto (sia nella versione di Elvis, che in quella anni ’80 dei Fine Young Cannibals) e che, infatti, è presente in diverse salse, sia come campionamento che come remix.

Scorrendo i nomi degli artisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’album si capisce subito che questo è un incontro transgenerazionale, a dimostrazione che la buona musica, oltre a mettere tutti d’accordo, resiste al passare delle decadi e si adatta anche alle nuove tendenze. In tracklist, infatti, alcuni artisti venuti alla ribalta negli ultimi anni, come Doja Cat in Vegas, rapper statunitense che ha raggiunto il successo con il singolo Kiss Me More del 2021, Swae Lee in Tupelo Shuffle, Denzel Curry in Let It All Hang Out, altri invece già consacrati nell’Olimpo della musica, come Eminem in The King And I. Vi starete chiedendo cosa hanno a spartire rock’n’roll e rap: apparentemente nulla, se consideriamo solo il lato strumentale, tanto invece se pensiamo alle comuni origini con la black music e al messaggio di protesta e di svecchiamento che veicolano. Proprio “svecchiamento” è la parola d’ordine di questo lavoro: brani di cinquant’anni fa che suonano freschi come fossero stati fatti oggi, anche quando è Elvis stesso a cantare, come in I Got A Feelin’ In My Body del ’74, nel medley Craw-Fever o nella bellissima Don’t Fly Away, versione Pnau remix di Sospicious Minds. Ritmi scatenati si alternano a romantiche ballate, in Can’t Help Falling In Love, versione voce e piano di Kacey Musgraves, e che dire del duetto Presley/Nardo Wick in Product Of The Ghetto? uno spettacolo!

Alla fine gli artisti che più si avvicinano allo stile di Elvis sono i nostri Maneskin (e sottolineo nostri, perché a dispetto degli haters sono un orgoglio tutto italiano) con la dolcissima If I Can Dream, perfetta per esaltare le doti canore di Damiano, e l’accoppiata Stevie Nicks/Chris Isaak in Cotton Candy Land, per il calore delle voci e i sussulti di chitarra elettrica tra un verso e l’altro. Nulla da dire anche sulla voce di Austin Butler, in Baby Let’s Play House o in Trouble e, del resto, se il regista lo ha scelto tra tanti, un motivo ci sarà pure. Questa colonna sonora fa respirare l’energia positiva di quegli anni, in I’m Coming Home, pezzo tutto da ballare con il suo ritmo hawaiano, o nel remix targato Mark Ronson sempre di Can’t Help Falling In Love. Rock’n’roll a tonnellate, ma anche molto blues, ad esempio nella favolosa versione di Hound Dog proposta da Shonka Dukureh, che nel film interpreta Big Mama Thornton, con la sua voce potente e profonda; omaggio a quella musica nera che aveva ispirato Elvis anche in Tutti Frutti di Les Greene, scatenatissomo come l’originale di Little Richard. Se poi volete provare emozioni forti andate subito al brano n.18 della tracklist: sale in cattedra la britannica Yola con Strange Things Are Happening Every Day, un’artista che può giocarsela alla pari, per voce e carisma, con i mostri sacri della musica jazz e soul.

Un tocco di psichedelia anni ’60 nel Tame Impala Remix di Edge Of Reality e in Summer Kisses/In My Body. Esplosivo il duetto con Jack White in Power Of My Love, con un assolo di chitarra alla sua maniera e l’armonica che martella dall’inizio alla fine il classico riffettino blues.

Voto: 10/10: non era facile riproporre dei classici, entrati nella storia della musica, in una versione del tutto nuova e senza sfigurare nel confronto con quello che è stato l’idolo delle masse. L’album è bello, emozionante, e seppur molto lungo non stanca mai.

Tracklist:
01 – Elvis Presley – Suspicious Minds (Vocal Intro)
02 – Elvis Presley – Also Sprach Zarathustra/An American Trilogy
03 – Doja Cat – Vegas
04 – Eminem – The King And I
05 – Swae Lee – Tupelo Shuffle
06 – Elvis Presley – I Got A Feelin’ In My Body
07 – Elvis Presley – Craw-Fever
08 – Elvis Presley – Don’t Fly Away (PNAU Remix)
09 – Kacey Musgraves – Can’t Help Falling in Love
10 – Elvis Presley – Product of the Ghetto
11 – Måneskin – If I Can Dream
12 – Stevie Nicks – Cotton Candy Land
13 – Austin Butler – Baby, Let’s Play House
14 – Elvis Presley – I’m Coming Home (Film Mix)
15 – Elvis Presley – Can’t Help Falling in Love (Mark Ronson Remix)
16 – Shonka Dukureh – Hound Dog
17 – Les Greene – Tutti Frutti

18 – Yola – Strange Things Are Happening Every Day
19 – Austin Butler – Hound Dog
20 – Denzel Curry – Let It All Hang Out
21 – Austin Butler – Trouble
22 – Lenesha Randolph – I Got A Feelin’ In My Body
23 – Elvis Presley – Edge of Reality (Tame Impala Remix)
24 – Elvis Presley – Summer Kisses/In My Body
25 – Elvis Presley – ’68 Comeback Special (Medley)
26 – Jazmine Sullivan – Sometimes I Feel Like A Motherless Child
27 – Elvis Presley – If I Can Dream (Stereo Mix)
28 – Elvis Presley – Any Day Now
29 – Elvis Presley – Power of My Love
30 – Austin Butler – Vegas Rehearsal/That’s All Right
31 – Elvis Presley – Suspicious Minds (Film Edit)
32 – Elvis Presley – Polk Salad Annie (Film Mix)
33 – Elvis Presley – Burning Love (Film Mix)
34 – Elvis Presley – It’s Only Love
35 – Paravi – Suspicious Minds
36 – Elvis Presley – In the Ghetto (World Turns Remix)
37 – Elvis Presley – Unchained Melody (Live at Ann Arbor, MI)