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Balthazar @ Fabrique, Milano – 8 maggio 2022 (opening Sylvie Kreusch)

L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Fabio Campetti

Che il Belgio fosse una fucina di talenti l’avevamo capito già da un pezzo, dato che i Balthazar sono solo uno degli ultimi collettivi arrivati da lì ed esportati in tutta Europa.
Situazione che invece non è ancora capitata alla musica italiana, almeno fino ad ora, che negli anni, ha sì avuto proposte allineate, tradotte in tutta una serie di artisti potenziali, capaci e credibili nel saper cantare in inglese, (cito tra i tanti arrivati, i Giardini di Mirò e gli Yuppie Flu sulla cresta dell’onda soprattutto a metà anni zero) che non sono, però, mai riusciti ad imporsi all’estero, nonostante la pubblicazione di dischi che avrebbero meritato questo tipo di percorso.
Dicevo i Balthazar, che suonano stasera in quel del Fabrique per la loro pluri-posticipata data milanese, sono ormai una certezza, seguendo le orme dei fratelli maggiori, dai deus ai Soulwax o perché no, anche fino agli Hooverphonic che sul versante dream pop hanno regalato soddisfazioni, si sono imposti piano piano, per arrivare ad una titolarità di una propria e giustificata tappa di un tour europeo, che sta regalando loro un meritato e significativo riscontro.

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Balthazar – Sand (Play It Again Sam, 2021)

R E C E N S I O N E


You were patient, while in the water I hid,
Until I started drowning in it

(Balthazar, You Won’t Come Around, 2021)

 

Recensione di Francesca Marchesini

Attesa ed irrequietezza, ecco cosa rappresenta l’Humunculus Loxodontus (scultura di Margriet Van Breevort) ritratto sulla copertina di Sand, nuovo album dei Balthazar in cui proprio l’incapacità di vivere il momento vuole essere il tema centrale. Si tratta del quinto lavoro in studio della band belga e il secondo LP pubblicato dopo la “pausa creativa” che il gruppo si prese fra il 2015 e il 2018. Con Sand viene riconfermato quel sound alt-pop contaminato da disco e R&B che si era incontrato nell’album precedente Fever; come per l’LP uscito nel 2019, i progetti paralleli di Marteen Devoldere (Warhaus) e Jinte Deprez (J. Bernardt), entrambi voce e testi per la band, risultano particolarmente influenti e Sand si allontana sempre più dal clima indie-rock dei primi lavori.

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Balthazar – Ballare su un ritmo R&B per liberarsi dalle sabbie mobili

I N T E R V I S T A


Articolo di Francesca Marchesini

I Balthazar sono un gruppo di origine belga che viene fondato nel 2004 da Maarten Devoldere, Jinte Deprez e Patricia Venneste; ai tre polistrumentisti dall’anima indie rock, si aggiungono Christophe Claeys alla batteria e Simon Casier al basso. Con questa formazione producono i loro primi tre album: Applause, Rats, Thin Walls. Nel 2015, purtroppo, arrivano a uno stallo creativo e i membri della band si prendono una pausa; Venneste e Claeys lasciano il gruppo mentre gli altri si dedicano ai loro progetti solisti. I Balthazar, rinnovati nella composizione e nel sound, ritornano nel 2018 e nel 2019 pubblicano l’album Fever; alla lavorazione di questo disco più pop e ballabile si aggiungono il batterista Michiel Balcaen e il polistrumentista Tijs Delbeke.
Il 26 febbraio 2021 i Balthazar rilasciano il loro quinto album in studio, Sand. Ho avuto l’occasione di parlare dell’LP con Maarten Devoldere (voce e testi); abbiamo discusso della produzione del disco in un così delicato momento storico, del tema centrale dell’album e delle evidenti influenze R&B e jazz sul rinnovato sound del gruppo.

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TOdays Festival | Sleaford Mods, Parcels, Balthazar, Johnny Marr, Jarvis Cocker, Nils Frahm @ Torino – 25 agosto 2019

Articolo di Luca Franceschini, immagini sonore di Claudia Losini

Il TOdays festival ha vinto la scommessa. Già punto di riferimento importante per i live estivi nel nostro paese, a questo giro ha voluto tentare il grande salto, presentando in tre giorni una line up stellare, composta da alcuni dei migliori nomi del panorama internazionale. Quasi nessun nome nuovo, si è preferito puntare su act consolidati, la maggior parte con almeno quindici anni di carriera alle spalle, tutti passati dal nostro paese, anche più di una volta in tempi recenti. Quindi niente esclusive ma un gruppo di artisti solido e di qualità altissima, che non ha nulla da invidiare ai più blasonati festival europei.
Quello che segue è il resoconto del terzo giorno (il primo lo trovate qui, il secondo qui), con un breve schizzo per ciascuno degli artisti che ho visto suonare. Come sempre, non ho il dono della sintesi quindi sarà una roba lunga. Non siete però obbligati a leggere tutto: il nome di ogni act è in grassetto, quindi potete direttamente saltare a quello che vi interessa…

Jarvis Cocker

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TOdays festival | 24 25 26 Agosto 2019 | Torino

N E W S


Articolo di Claudia Losini

Risale solo a pochi giorni fa la notizia della laringite di Zach Condon, che ha portato la band Beirut a cancellare tutti gli show europei, inclusa la data torinese del Todays Festival il 23 di agosto. Ma Gianluca Gozzi, direttore di Todays, ci ha abituati alle sorprese: l’anno scorso, a sole 24 ore dall’annullamento dei My Bloody Valentine, aveva già pronto l’asso nella manica, annunciando i Mogwai.

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