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Max De Aloe | Roberto Olzer – Una notte di coprifuoco (Barnum For Art, 2021)

R E C E N S I O N E


Recensione di Riccardo Talamazzi

Di certo la pandemia non ha solo causato dolorose perdite umane. Ha anche provocato non pochi disagi psichici–opinioni scalcagnate negazioniste, concetti fittizi di chi ha creduto di perdere la libertà personale indossando una mascherina, ostracismo pregiudiziale nei confronti dei vaccini e così via… Per fortuna in molti hanno invece evitato di subappaltare idee tossiche e si sono dedicati a una delle poche cose possibili che si potevano ragionevolmente fare e cioè riflettere, pensare, creare. Tra queste persone possiamo citare il contributo di Max De Aloe e di Roberto Olzer che hanno pensato ad un disco realizzato in coppia, armonica a bocca, fisarmonica e pianoforte e nient’altro. Nel chiuso dell’abitazione di Olzer, quindi senza un vero e proprio studio di registrazione ma con apparecchiature casalinghe, si è riusciti a dare corpo e vita a questo Una notte di coprifuoco. Qualcosa d’altro però c’è stato. Il contributo di svariate persone, di età, sesso e professione che hanno realizzato dei pensieri, dei disegni, delle poesie, tutto quello che poteva servire a stemperare l’ansia e la necessaria solitudine del coprifuoco, mentre l’Angelo Sterminatore scorazzava libero per le strade. Cinquecento di questi interventi che sono stati inseriti ciascuno in una copia di altrettanti cd, costituendo un evento unico in sé, un messaggio di attesa speranzosa a permanente ricordo di un momento buio per tutti. Com’era ovvio aspettarsi l’atmosfera di questo album ha quel velo di tristezza che proviene dalla solitudine e dalla frustrazione di non riuscire ad interpretare l’Incomprensibile. C’è tutta una serie di domande a cui non si è potuto dare risposta, se non in qualche asciutta sequenza di numeri e di percentuali.

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Max De Aloe Quartet – Just for one day (Barnum for Art, 2020)

R E C E N S I O N E


Recensione di Mario Grella

Era inevitabile che prima o poi la pandemia influenzasse direttamente la creazione musicale e artistica in senso lato. Max De Aloe è un armonicista che ha attraversato, o meglio, è stato attraversato dal virus, come racconta lui stesso nel comunicato stampa che accompagna l’uscita di Just for one day, edito da Barnum for Art e registrato con il Max De Aloe Quartet composto, oltre che dallo stesso De Aloe, da Roberto Olzer al piano, Marco Mistrangelo al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria. Una esperienza negativa che, come spesso accade per gli spiriti creativi, si trasforma in una positiva, fatta di coraggio e voglia di cimentarsi con la difficoltà. Alla base del disco, l’idea di omaggiare un mostro sacro della musica come fu David Bowie, un’operazione tuttavia lontanissima dall’idea di “riadattare” la musica di Bowie, ma molto vicina all’idea di “consonanza” con il grande musicista pop e rock. Anche se alla base del lavoro c’è l’omaggio a un personaggio come Bowie, è estremamente difficile costruire un disco che abbia come struttura portante l’armonica cromatica.

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Max De Aloe – Racconti di vita e di jazz [intervista]

Intervista di ElleBi

Max De Aloe è un musicista e compositore dal talento spiccatamente poliedrico. Suona l’armonica, la fisarmonica, il pianoforte, di recente si è appassionato anche ad uno strumento del periodo rinascimentale e barocco quale la “viola da gamba”. Ciò che però lo rende fra i più apprezzati artisti in ambito jazz, sia in Italia che a livello internazionale, è il suono dell’armonica cromatica. Negli anni 2014-2015-2016 ha vinto il Jazzit Awards, indetto dalla rivista Jazzit, come miglior musicista italiano nella categoria riservata agli strumenti vari. Ha inciso tredici album come leader e una trentina come ospite e negli anni ha accumulato una lunga lista di prestigiose collaborazioni sia in studio che dal vivo. Sue sono le realizzazioni di colonne sonore per spettacoli teatrali e documentari, così come importanti collaborazioni con poeti, scrittori e registi.
Dal 1995 è fondatore e direttore del Centro Espressione Musicale di Gallarate dove insegna tecnica d’improvvisazione jazz, fisarmonica e armonica cromatica. Collabora attivamente in ambito didattico anche ai seminari estivi di Nuoro Jazz.
Di certo una personalità affascinante per l’emozionante varietà degli stimoli che ci regala con la sua arte.
Ho pensato quindi di rivolgergli una serie di domande che ci permettano di conoscerlo più da vicino non solo come musicista ma anche come uomo…

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