R E C E N S I O N E
Recensione di Mario Grella
Era inevitabile che prima o poi la pandemia influenzasse direttamente la creazione musicale e artistica in senso lato. Max De Aloe è un armonicista che ha attraversato, o meglio, è stato attraversato dal virus, come racconta lui stesso nel comunicato stampa che accompagna l’uscita di Just for one day, edito da Barnum for Art e registrato con il Max De Aloe Quartet composto, oltre che dallo stesso De Aloe, da Roberto Olzer al piano, Marco Mistrangelo al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria. Una esperienza negativa che, come spesso accade per gli spiriti creativi, si trasforma in una positiva, fatta di coraggio e voglia di cimentarsi con la difficoltà. Alla base del disco, l’idea di omaggiare un mostro sacro della musica come fu David Bowie, un’operazione tuttavia lontanissima dall’idea di “riadattare” la musica di Bowie, ma molto vicina all’idea di “consonanza” con il grande musicista pop e rock. Anche se alla base del lavoro c’è l’omaggio a un personaggio come Bowie, è estremamente difficile costruire un disco che abbia come struttura portante l’armonica cromatica.
È difficile perché l’armonica è uno “scricciolo”, perché è spesso considerato uno strumento di accompagnamento. È un po’ un pregiudizio, poiché le sonorità che prendono forma da questo piccolo strumento sono di assoluta rilevanza. È evidente però che dietro allo strumento ci devono essere musicisti di grande talento e anche di grande personalità. Questi ingredienti e con queste condizioni fanno di Just for one day, un interessante lavoro musicale. Devo ammettere però che, leggendo le note di copertina, mi sarei aspettato un approccio diverso alla musica del “Duca Bianco”. Mi sarei aspettato una ricerca meno “leccata”, per usare un termine un po’ spicciativo. È fuori di dubbio che Max De Aloe padroneggi da manuale lo strumento, ma quello che forse manca al disco è un po’ di anima. Certo, i riferimenti a Bowie ci sono e spesso sono anche piuttosto evidenti, come nel caso di Heroes, dove la parte della voce di Bowie è sostituita dall’armonica o in Ziggy Stardust, dove però De Aloe si prende un bel rischio perché nel duettare col piano di Roberto Olzer, non rimano che una pallida eco del dialogo tra voce di David Bowie e la chitarra di Mick Ronson; e naturalmente non poteva che essere così. Un gruppo comunque ben amalgamato con delle eccellenti individualità, come quella della batteria di Nicola Stranieri. Certo il tributo potrebbe apparire come un azzardo, benché dal risultato gradevole, ma vagamente algido. Del tutto legittimo rendere omaggio ad uno dei più importanti musicisti del Novecento, ma da ascoltatore avrei preferito una strada diversa, magari solo allusiva, più vaga e meno programmatica.
Tracklist:
01 Just for one day
02 Lazarus
03 Life on Mars
04 This is not America
05 Space oddity
06 Heroes
07 Dollar Days
08 52
09 Passengers
10 Deep Blue
11 Ziggy stardust
12 Heroes – alternate take
13 Deep Blue – alternate take harmonica solo
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