L I V E – R E P O R T
Articolo di Alberto Calandriello
Il concerto di Bruce Springsteen al Circo Massimo, dovessi e sapessi raccontarlo in pochissime parole, lo racconterei con la strofa di Letter to you: «Le cose che ho trovato attraverso i tempi difficili e i buoni, le ho scritte tutte con inchiostro e sangue. Ho scavato nel profondo della mia anima e ho firmato col mio nome vero e le ho inviate nella mia lettera a te».
Una sensazione, che accompagna da tempo le sue novità discografiche, è che sia il momento dei bilanci, dei rendiconti e, con calma e senza fretta, ma con la consapevolezza che siano inevitabili, degli arrivederci.
Non sarà un addio, perché, sempre citando un pezzo dal penultimo album, «Quando tutte le nostre estati saranno finite ti rivedrò nei miei sogni; ci incontreremo, vivremo e rideremo di nuovo», ma è innegabile che la Grande Storia Americana che Bruce più di ogni altro ha contribuito a cantare e raccontare stia arrivando alle pagine conclusive ed è giusto che nel farlo non si perda nemmeno una briciola di tutto il bello che c’è stato, nei precedenti capitoli.
