A R T E – M O S T R E
Articolo di Mario Grella
Se appartenete alla vasta categoria di persone che credono che l’arte sia in fondo un passatempo, o solo “la ricerca” del bello come dicono ministri, sottosegretari, docenti di liceo e assessori, allora fate a meno di leggere questo pezzo e, soprattutto, fate a meno di andare al Pirelli Hangar Bicocca per vedere Sunshine State, la magnifica ed inquietante esposizione video di Steve McQueen. Se al contrario, appartenete agli “altri”, alle teste matte come me (chiamiamoli così per comodità e brevità), allora andateci con convinzione, poiché i sei video e un’opera plastica del grande film-maker britannico, sono di valore assoluto. È inutile dire che entrare in uno spazio come quello dell’Hangar Bicocca è di per sé, una esperienza esistenziale, anche se lo spazio fosse privo di opere, perché qui è l’horror vacui, provocato dal gigantesco edificio, ad essere già sempre protagonista. E Steve McQueen questo lo sa, e proprio per questo, i video sono distribuiti in maniera assolutamente magistrale all’interno dell’Hangar: a proiezioni gigantesche si alternano proiezioni minuscole, a schermi semplici se ne accosta uno a doppia faccia.
