R E C E N S I O N E
Recensione di Stefania D’Egidio
Di Bruno Mars si sa pressoché tutto, essendo tra gli artisti più acclamati dell’ultimo decennio, una macchina sforna hits, meno conosciuto, invece, il compagno d’avventura Anderson .Paak, cantante, rapper, batterista e produttore discografico, che in passato si faceva chiamare Breeze Lovejoy. In realtà nel corso della sua carriera ha vinto ben tre Grammy Awards, ma in Italia non ce ne siamo quasi accorti, e ha partecipato a diversi progetti, con Knxwledge, con The Free Nationals e Dr. Dree. Quello che non immaginavo è che i due, pur essendo entrambi nati negli anni ’80, avessero una passione per un genere, la musica soul, che ha espresso il meglio di sé nel ventennio ’60-’70. Paak incontra Mars durante il 24K Magic World Tour del 2017 e tra i due nasce una speciale alchimia che li porta, nello stesso anno, a lavorare negli Abbey Road Studios di Londra assieme a Nile Rodgers (un’altra leggenda vivente) e Guy Lawrence degli Chic. I due si divertono come vecchi amici che strimpellano in un garage e nel 2021 annunciano la nascita del duo, attraverso i canali social, trovando nel bassista Bootsy Collins una specie di padre spirituale, oltre che uno special guest per l’album nascente, e sarà proprio lui a scegliere il nome del gruppo. Diversi tra loro, Mars quasi maniacale nella produzione dei brani, Paak più istintivo, i due sembrano completarsi a vicenda, accomunati da un passato poco semplice, che li ha visti dormire per strada agli esordi e con un background familiare non proprio idilliaco. An Evening with Silk Sonic è la loro risposta alla pandemia, un modo per esorcizzare la tragedia e diffondere buoni sentimenti e vibrazioni positive, un album, a detta loro, per “far star bene le donne e far ballare”.
