Intervista e live report curati da Luca Franceschini, immagini sonore di Salvatore Vitale
Il Roam Festival inizierà stasera con gli Slowdive e non ci verrebbe in mente un modo migliore per dare il via alle danze di questa meravigliosa rassegna di concerti nel cuore di Lugano. La band inglese ha deciso di tornare a fare concerti già quattro anni fa ma ha dato un nuovo senso al concetto di “reunion” realizzando un disco che è la prosecuzione di quel percorso interrotto bruscamente 23 anni prima, come se non fosse davvero passato tutto quel tempo e con un suono, un’attitudine e una consapevolezza che appaiono totalmente aggiornati. È proprio questo il bello: che non c’è bisogno di chiedersi che cosa sarebbe successo se non fossero improvvisamente arrivati gli Oasis a spazzare via il sogno dello Shoegaze. Nel panorama musicale di oggi c’è posto per tutti e forse mai come in questi anni le etichette contano poco o addirittura nulla.
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