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NovaraJazz Festival 2024 – secondo weekend 06.06-09.06

A P P U N T I  D A  N O V A R A J A Z Z


Articolo di Mario Grella

Dire che il jazz contemporaneo sia un genere senza confini è un po’ enunciare una ovvietà; il jazz, infatti, sembra ormai una predisposizione dello spirito e, in particolare, la predisposizione a non avere confini. Per non essere ipocriti, bisogna dire che questa predisposizione è ormai entrata, a vari livelli, nella forma mentis di tanti/tutti i jazzisti contemporanei. Non fa eccezione il duo Gordon Grdina (oud e chitarra) e Christian Lillinger (batteria) che ha aperto il secondo fittissimo weekend di NovaraJazz Festival 2024. Il duo in realtà potrebbe essere anche un trio poiché, con l’aggiunta di Andrea Grossi al contrabbasso, forma gli “Area Sismica”; per questa sera “accontentiamoci” del formidabile duo. Ci vuol poco prima che il “monolite sonoro” di Grdina e Lillinger prenda forma. Sembra di trovarsi in presenza di una specie di totem fatto di suoni che, dalla chitarra e dall’oud di Grdina prendono le forme più varie, incominciando dal profondo vibrare delle corde della chitarra che, via via, modellano disarmonie e si vanno a mescolare con i tormentosi e sibillini effetti elettronici della strumentazione di Lillinger, alternati a violenti colpi di rullante e soavi disturbi percussivi. Siamo di fronte a quella “musica concreta”, materica, la cui poesia è definita anche dalla assenza di pause, come un flusso continuo di energetico vitalismo che si va a innestare su un ricamo di ricerca e sperimentazione. Suggestivo il concerto ma altrettanto degno di nota, sotto il Portico dell’antico Palazzo Orelli, l’allestimento del “Collettivo Cicinin” (in dialetto locale letteralmente “un pochino”) con creazioni di grande qualità e originalità: cuscini (Acid Pillow), tappeti, tessuti, ceramiche, grafica, pittura).

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Bo!led – Tra improvvisazione jazz e costruzione elettronica

I N T E R V I S T A


Articolo di Claudia Losini

Sono giovani ma molto prolifici, i componenti del quartetto milanese Bo!led, progetto nato nel 2019 e composto da Amedeo Nan alla chitarra, Matteo Castiglioni alle tastiere, Maurizio Gazzola al basso, tutti e tre già componenti del progetto jazz hip hop Studio Murena, e il batterista Andrea Gamba, conosciuto anche come Daykoda.
I Bo!led guardano all’estero, in particolare alla rigogliosa scena jazz contemporanea inglese che attualmente conta nomi come The Comet is Coming e Sons Of Kemet – usciti dalla nicchia del genere per spopolare a festival di musica elettronica- e all’America, al sound di Chicago in particolare.
Ma la band di cui si sente l’influenza maggiore sono i canadesi Badbadnotgood, che hanno portato la loro piccola rivoluzione musicale, quella di svecchiare il jazz per contaminarlo con l’elettronica, a un successo mondiale.
Different, Us è il primo lavoro registrato in studio, che già afferma il loro sound fresco, ben bilanciato tra ritmi jazz ed elettronici, dove gli strumenti creano un dialogo di volta in volta differente, come in Broken Days, dove la batteria incalza il ritmo della chitarra, ricca di sfumature. Blue Room è il brano più accattivante nella sua essenzialità, con un intermezzo che strizza l’occhio a sonorità più tribali e al world sound, così come la title track, Different, Us che con il suo susseguirsi di alti e bassi ci trasporta in una sera metropolitana.
I Bo!led stanno facendo in Italia quello che all’estero guardiamo con stupore: rivoluzionare un genere per farlo evolvere e renderlo più contemporaneo. In occasione di questa uscita, abbiamo contattato Matteo Castiglioni per fargli alcune domande…

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Studio Murena – Intervista

I N T E R V I S T A


Articolo di Cristiano Carenzi

Lo Studio Murena è un progetto nato da cinque ragazzi che dopo il conservatorio si sono messi a suonare jazz e ad un certo punto hanno deciso di coinvolgere anche Mc Carma, un rapper che potesse aggiungere delle parole sulle loro magiche note. Il gruppo ha avuto immediatamente ottimi riconoscimenti come la vittoria al Pending Lips Festival lo scorso anno. Negli ultimi mesi sono usciti due nuovi singoli Password e Arpa e Tamburo, entrambi caratterizzati da strumentali molto studiate e testi particolarmente conscious per questi tempi.

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