R E C E N S I O N E
Recensione di Aldo Pedron
Lo scorso 21 maggio è uscito il nuovo album del mago della tastiera Bob Malone edito dalla italiana Appaloosa (Delta Moon Records negli Usa) e da noi distribuito dalla I.R.D. Pochi artisti hanno la fantasia, l’esperienza di Bob Malone che sì è distinto come strumentista, cantautore, compositore, session-man, artista dal vivo e musicista d’elite per più di due decenni. Un vero artista, polistrumentista nato il 2 dicembre 1965 come Robert Maurice Meloon, nato a Irvington e cresciuto a Milton nel New Jersey.
Scoperto praticamente per un puro caso da Bruce Springsteen durante un soundcheck, da quel momento Bob Malone ha inanellato una lungimirante carriera come abile session-man ed una storia di collaborazioni stellari come Tom Petty, Mary Gauthier, lo stesso Bruce Springsteen, Freddy Fender (nel 1993), Joe Cocker, Jerry Douglas, Neville Brothers, Journey, Jonny Blu (artista di Los Angeles), Joe Sample, Gino Vannelli fino a Claudio Baglioni.
