R E C E N S I O N E


Recensione di Antonio Spanò Greco

Che lo si ascolti mentre pizzica la sua sei corde o mentre racconta uno dei tanti aneddoti legati al blues, Roberto Menabò attira subito l’attenzione, è difficile resistergli, attratti e catapultati nel mondo tanto leggendario quanto affascinante dei cosiddetti anni ruggenti, i primi decenni del 900 in cui la musica blues e le sue varie declinazioni incominciarono a farsi conoscere a un pubblico più vasto.

Era consuetudine in quegli anni che le case discografiche, a caccia di nuovi talenti, organizzassero negli stati del sud le “field recording” ovvero registrazioni artigianali e approssimative in studi raffazzonati spesso in camere d’albergo. Roberto in queste incisioni ha voluto ricreare lo spirito di quegli anni, tutti i brani sono stati registrati in presa diretta in un’unica giornata e battezzati alla prima esecuzione, solo in Tom Cat Blues c’è l’aggiunta di una slide e in Columbus Stokade Blues quella di una voce nel refrain. L’immediatezza delle esecuzioni conferisce ai brani un calore e un’impronta, oserei dire, casereccia e genuina. Roberto, nelle note che accompagnano il cd, conclude così la presentazione del suo lavoro: “Mentre i microfoni degli anni trenta erano alla buona, quando non dei veri imbuti, quello che ho usato io era fedelissimo, fin troppo, e non ho nascosto nessuna grattatina o qualche tocco impuro sulle corde, ma fa parte del gioco finché la musica è viva e respira di montagna”. Le registrazioni sul campo sono state effettuate presso lo Spectrum Studio di Bologna con l’aiuto di Roberto Passuti; da citare le splendide fotografie e l’editing di Antonio Boschi.

I quattordici brani equamente divisi e alternati tra cover e brani strumentali originali del nostro Roberto creano un piacevole senso di benessere, quaranta minuti circa di pace interiore e leggerezza d’animo che danno linfa ai nostri sogni, viatico verso vette inesplorate e affascinanti. Le sette cover sono tratte da brani di Cliff CarlisleTom Cat Blues”, Frank HutchinsonWarried Blues”, Ethel WatersShake That Thing”, Jimmie TarltonColumbus Stochade Blues”, Buddy Boy HawkinsShaggy Dog Blues” e Mississippi John Hurt presente con due brani “Stack O’ Lee Blues” e “Ain’t No Tellin’”.

La chitarra acustica Martin di Menabò nei sette brani strumentali ci delizia con la sua tecnica eccelsa, il country blues acustico e il fingerstyle sono materie che Roberto ama e studia da anni, nativo piemontese ma adottato da Monzuno comune dell’Appennino Bolognese, artista sui generis che oltre a suonare scrive articoli, saggi e libri sempre incentrati sulla musica degli anni ruggenti ha inoltre composto musiche per spettacoli teatrali. Insomma, in qualunque forma Roberto vi si presenta non lasciatevi sfuggire la possibilità di immergervi nel suo epico universo e, come spesso dice, “sentiamoci vivi e divertiamoci”.

Tracklist:

  1. Tom Cat Blues
  2. Spuma Bianca e Juke Box
  3. Worried Blues
  4. A Casa Di Simone Ragionando Di Primitive Guitar
  5. Shake That Thing
  6. Il Settebello Sulla Direttissima
  7. Columbus Stockade Blues
  8. Il Ponte Romano Sulla Dora
  9. Stack O’ Lee Blues
  10. L’ultima Littorina
  11. Shaggy Dog Blues
  12. Il Cagnolino Di Clifford Gibson
  13. Ain’t No Tellin’
  14. Una Jam Sul Tram