R E C E N S I O N E
Recensione di Antonio Spanò Greco
“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” (John Steinbeck)
Chissà se John Knewock, pseudonimo di John Cowen, nel 1968 aveva in mente questa frase del noto scrittore americano, quando all’età di 20 anni decise di partire e intraprendere un viaggio lungo una vita che ha racchiuso in un diario attraverso storie, racconti, poesie e canzoni. Diario giunto nelle mani di Giulio Larovere tramite una cara amica, da cui rimane folgorato. “Leggerlo mi è stato di grandissima ispirazione” dichiara Giulio in una recente intervista, “John ha amato la vita, la libertà e l’amore e sono certo che il suo diario sia arrivato nella mia vita per trasmettermi il suo pensiero riguardo a questi grandi concetti”. Anche nella vita di Giulio, come in quella di John, c’è una data, un punto di svolta, quando decide di cambiarla radicalmente: all’età di 38 anni si lascia alle spalle un lavoro sicuro, ben remunerato e con vari privilegi per buttarsi anima e corpo nella sua passione, la musica. “Quello che sento è che sia io che John siamo entrambi dei sognatori”.
