Diario quotidiano di Domenica D’Agosto #unconcertoalgiorno
La cura
La prima settimana di concerti consecutivi va festeggiata con buona musica, facce amiche e naturalmente fiumi di birra. Noncurante delle condizioni meteo non ottimali, mi dirigo al Rembambeer di San Vittore Olona carica di entusiasmo, per una serata all’insegna delle quote rosa nel rock; sul palco due donne e artiste che stimo e seguo: Alteria e Ambramarie.
Metto piede nell’area feste e i primi nuvoloni carichi di pioggia sono già lì ad aspettarmi. La zona ristoro è al coperto, “almeno non mi si annacqua la birra” penso. La piccola tigre dai capelli biondi attacca, Ambramarie ci scalda; i più motivati resistono sottopalco, gli altri in preda ad una forma di voyeurismo seguono il live dal più lontano tendone.
Gli amici attorno mi offrono k-way e ombrelli, declino e mi chiedo da dove derivi tutta questa ansia per due gocce, è acqua non acido muriatico. Arriva il turno di Alteria, accompagnata dalla band, che ci propone brani dal suo nuovo album “La vertigine prima di saltare”. Alteria il salto lo ha fatto, eccome!
Passando da un rock anglofono a brani scritti nella sua lingua madre, riesce con molta più naturalezza ed intensità a trasmettere il messaggio, e lo fa con la sua solita potenza vocale, abbinata ad una presenza scenica molto energica.
Commuove con il pezzo scritto per Viola, sua figlia; impossibile non notare la ridondanza della parola “cura” nel testo. La canta con una scintilla negli occhi, ed io ho la fortuna di averla vista nascere quella scintilla, durante un live unplugged qualche anno fa, mentre cantava “La cura” di Battiato, accompagnata dalla chitarra di Osvaldo Di Dio; un momento emozionante per tutti.
Questa sera ci offre anche una chicca: la sua rivisitazione di “Corri” pezzo dei Litfiba (il cui concerto dell’anno scorso al Rugby Sound è stato aperto proprio da lei), realizzata per l’album tributo “PRIGIONIERI 1988-2018”.
A tratti smette di gocciolare, i più restano comunque al coperto, in preda alla pluviofobia e alla loro pigrizia. Dovrebbero farsi curare, appunto. Alte ci scherza e ci beve su, continua a regalarci sorrisi e goodvibes, pezzo dopo pezzo.
Per il gran finale richiama tutti sul palco e insieme all’amica Ambramarie, omaggia una donna icona del rock: Janis ❤ (Joplin).
Sulle note di “Piece of my Heart” penso che donne così regalino un pezzetto di cuore ogni volta che cantano, fosse anche sotto la doccia…per citare parole non mie “alcuni sentono la pioggia, altri semplicemente si bagnano”.
Se volete rileggere gli altri giorni del diario di Domenica, li trovate qui.
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