I N T E R V I S T A
Articolo di Iolanda Raffaele
Il 10 settembre 2021 è uscito Nature e Off Topic ha scambiato qualche battuta con la cantante pugliese Erica Mou che ci ha raccontato del suo sesto lavoro in studio, dei progetti e della contagiosa voglia di futuro e di scoperta, sempre con sé nello zaino dell’essenziale.
Un’artista giovane, brillante, che ha sempre saputo coniugare passione, dolcezza e voglia di mettersi in gioco. Il 2020 e questi mesi del 2021 sono stati difficili per tutti, ma per te hanno rappresentato tappe e riconoscimenti importanti, che insegnamento e stimolo ti hanno dato?
Non ho mai smesso di guardare al futuro, nonostante gli alti e bassi. Ho imparato ad ascoltare di più il presente, ad essere più flessibile nell’abbracciare le deviazioni che la vita può imporci.
Ci eravamo lasciati nel 2017 con il disco “Bandiera sulla Luna” e nel 2018 con il brano “Quando abbiamo smesso”, cantato nel disco di Zibba “Le cose”. Il 10 settembre 2021 è uscito “Nature”, parlaci un po’ di questo nuovo album, il tuo sesto lavoro in studio.
È un disco che unisce canzoni in italiano, inglese e persino dialetto, prodotto tra Londra e Milano. Ho cercato un sound particolare e sensuale, che potesse evocare stati d’animo diversi mantenendo però una forte identità.
Realizzato in un periodo storico non semplice, quale messaggio e segnale hai voluto lanciare con la tua musica?
Il rispetto nei confronti della natura, inesauribile fonte di ispirazione. La voglia di scoprire i diversi angoli che sono dentro ognuno di noi, un omaggio alla complessità che non può farci paura.

Il nuovo disco è stato anticipato dal brano “Lo zaino nel treno”, un titolo suggestivo che pare unire idea di libertà e di cambiamento, di completezza e ricerca di riempimento del vuoto. Qual è l’invito universale alla base di questa canzone?
A non dimenticare mai il cuore, la capacità di amare, la voglia di empatizzare con l’altro. Questi sono i superpoteri di noi uomini e donne, eppure spesso non ne abbiamo cura tanto da dimenticarceli, metaforicamente, in uno zaino sul treno.
Parafrasando una tua opera “nel tuo mare c’è tanta sete, la sete di chi non si accontenta e cerca di superarsi”. Ci sono altri progetti in previsione che puoi anticiparci?
Sta per ripartire il tour teatrale di “Un’ultima cosa”, spettacolo bellissimo di e con Concita De Gregorio per la regia di Teresa Ludovico, che vede in scena anche me e le mie musiche. Poi spero di poter suonare il più possibile il nuovo album dal vivo. Il resto… lo scopriremo strada facendo!
Erica come ti vedi tra 10 anni e cosa porteresti nel tuo zaino?
Spero di essere migliore di oggi ma senza dimenticare niente di ciò che sono stata, con uno zaino leggerissimo, pieno solo di essenziale.
Photo © Luca Bellumore
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