I N T E R V I S T A
Articolo di Luca Franceschini
Difficile orientarsi in mezzo al mare di uscite discografiche da cui siamo sommersi ogni venerdì (perché soprattutto da quando lo streaming è il mezzo principale per fruire la musica, le novità si concentrano in questo giorno della settimana). Ancora più arduo poi, è capire cosa vale e cosa no, nel momento in cui il tempo da dedicare ad ogni singolo nome diventa sempre più esiguo. Senza contare che, trovato il genere di successo, le coordinate stilistiche che possono più agevolmente garantire la risposta del pubblico, tutti vi si buttano a pesce (è successo così in ogni momento storico), con l’inconveniente di un panorama artistico sempre più uniformato. Oggi, almeno in Italia, da una parte abbiamo Trap e Hip Pop, dall’altra quella che da tempo gli addetti ai lavori chiamano It Pop, che è poi una versione più sfacciata e piaciona di quello che una volta era l’Indie. Passerà, probabilmente, ma al momento è questo che abbiamo. E sia chiaro che non ci va affatto male: fatti salvi i gusti e le sensibilità personali (che saranno sempre e per sempre insindacabili), ogni genere ha i suoi codici espressivi, attraverso cui esce un determinato prodotto. E il prodotto può essere buono o meno buono, sia chiaro; ma è un problema di contenuto, non di forme.
Megha, da questo punto di vista, appartiene a quelli che la ricetta la sanno preparare bene. È romano, incide per Asian Fake ed è prodotto da Frenetik & Orang3 (ha preso parte anche a ZEROSEI, esordio discografico del duo, uscito un paio di mesi fa), che al momento, quando si parla di certe sonorità, sono forse il meglio che ci sia sulla piazza.
Basterebbero questi elementi per renderci bendisposti verso Superquark, il suo primo disco, che arriva dopo quattro singoli di altissima qualità usciti negli ultimi due anni, che lo hanno subito fatto collocare tra gli artisti da tenere d’occhio nel prossimo futuro. Noi ne avevamo parlato in occasione del report del concerto dei Coma_Cose a Milano, lo scorso settembre. Adesso, con un bel po’ di materiale in più a disposizione, gli abbiamo telefonato e abbiamo ascoltato che cosa aveva da raccontarci…

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